C’è chi per aspetto fisico, eleganza e capacità seduttiva lo paragona a John Kennedy. Ma Alberto Fermi più che bostoniano è fortemente piacentino ed a Piacenza vive insieme alla sua gatta Muffi. Già assessore provinciale, già sindaco di Castell’Arquato ha da tempo abbandonato l’attività politica preferendo esternare le sue idee su Facebook (dove vanta un nutrito stuolo di followers) e soprattutto in vivaci e carbonare riunioni al tavolo del Milione, insieme ai suoi compagni di forchetta. Funzionario dell’Enea di Bologna, vicepresidente dell’Aci, Fermi inaugura questa nostra carrellata dedicata ai ricordi della Maturità di nostri concittadini.
Sappiamo che è un po’ vanitoso e che così scopre le sue carte, ma quando ha sostenuto l’esame?
La mia maturità – è dell’81. Avrei dovuto darla nell’80 … ma mi piaceva talmente tanto stare al Liceo Scientifico che decisi di fermarmi un anno in più e quindi la spostai nell’81.
Scelta legittima … e alla fine come fu questa maturità?
Fu assolutamente drammatica perché ero totalmente impreparato. Non avevo fatto un accidente insomma quell’anno. Nelle ultime settimane mi toccò un recupero pazzesco. I miei compagni di classe, con i quali mi ero molto divertito durante l’anno, mi diedero una mano a fare quel ripasso. Devo dire – e lo faccio non in termini elettorali, ma solo per dare merito alla generosità di chi ce l’ha – che uno dei più attivi fu Paolo Rizzi.
Nel darle una mano …
Si nel darmi una mano e nel costringermi a stare sui libri quelle ultime settimane.
Particolarmente divertente – alcuni ancora lo ricordano, compreso il mio preside di allora che era Alberto Gromi – fu la prova di italiano. Verteva sull’importanza e sull’influenza, , dei mezzi di comunicazione di massa sulle persone (allora, 35 anni fa, non si chiamavano ancora media).
Un titolo “avanti” per quegli anni!
Si ma io lo fui ancor di più. Al posto di fare quello che forse si aspettavano, cioè un mini trattato, mi inventai un racconto, una storia d’amore di due giovani di paesi diversi ma confinanti che battezzai Aissur (Russia al contrario) e Acirema (America), divisi da una montagna. Ad un certo punto viene inventata la radio ed iniziano le trasmissioni nei due paesi. Purtroppo scoppia la guerra ed i paesi confinanti, che erano sempre andati d’accordo, spinti dalla propaganda radiofonica, incominciano a litigare fra loro e gli innamorati devono scappare ….
Decisamente originale come tema di maturità. Fu apprezzato?
Si un po’ strano, tanto che la commissione era indecisa se darmi 9 per la fantasia e lo svolgimento o 3 per l’approccio inconsueto. Mi ricordo che il commissario esterno di matematica, una donna terribile, disse che mi ero inventato un tema tutto mio.
Come andò a finire?
Fra il 9 ed il 3 alla fine credo si optò per un 7.
Comunque più che dignitoso.
Si assolutamente! Uscii con 39 insieme con il mio compagno di banco che di anni al liceo ne aveva fatti sette. Perché i somari si mettono sempre in banco assieme … Prese 39 anche lui. Ricordo che affiggemmo dei cartelli alla sua auto ed andammo in giro a suonare come dei pazzi per Piacenza perché comunque … non eravamo sicuri di farcela. Andò bene.
Beh insomma, tema a parte filò tutto liscio.
Beh … non proprio. Io ero nella A e si studiava tedesco con la Eva Jacobacci. Per la prova in lingua imparai a memoria alcune pagine in tedesco senza avere la benché minima idea del significato. Quando incominciarono ad interrogarmi io snocciolai tutto a memoria, un po’ come quando si cantano le canzoni in inglese senza saperlo. Fu una avventura rocambolesca. Ebbi incubi per anni e anni.
Questa sarebbe stata la domanda successiva. Quella dei sogni e degli incubi.
Rispondo e confermo. Mi ha accompagnato per anni l’incubo di dovermi alzare ed andare a dare l’orale per la maturità. Era veramente un momento di terrore. Sono uno che magari non dà questa impressione però sono un ansioso terribile e un emotivo pazzesco. La maturità mi segnò abbastanza. Adesso ne ricordo i tratti divertenti. Allora mi divertii un po’ meno. Ma andò bene … perché alla fine ne venni fuori.
Carlandrea Triscornia