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Arrestato a Piacenza pakistano indagato per terrorismo

Su di lui pendeva un mandato di arresto europeo. La polizia spagnola indaga su una presunta organizzazione di matrice jihadista con base a Barcellona

Lunedì di questa settimana (3 marzo 2025) agenti delle Digos di Bologna e di Piacenza, insieme a personale Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto all’Estremismo e al Terrorismo Esterno, hanno dato esecuzione a un Mandato di Arresto Europeo emesso dalle Autorità spagnole nei confronti di un cittadino pakistano, domiciliato in provincia di Piacenza, indagato nel Paese iberico per reati in materia di terrorismo.
L’arresto è stato disposto nell’ambito di una più ampia operazione – per la quale sono stati disposti altri dieci analoghi provvedimenti eseguiti in contemporanea in Spagna dalla Polizia Nacional e dalla Polizia catalana. L’indagine riguarda una vasta indagine su un gruppo di presunti esponenti dell’organizzazione terroristica internazionale di matrice jihadista con base a Barcellona.
L’indagine ha permesso di individuare la presenza in Spagna ed in Italia di un gruppo strutturato, che attraverso canali criptati lanciava appelli che incitavano all’omicidio e alla decapitazione di coloro che si opponessero alla loro dottrina. Inoltre, nella pubblicistica divulgata esaltavano i mujahidin che avevano compiuto attentati contro persone accusate di blasfemia in Europa ed in Pakistan ed avevano già iniziato ad identificare possibili target da colpire; uno di questi gruppi era gestito da una delle arrestate in Spagna ed era composto esclusivamente da donne: si promuoveva l’indottrinamento e si cercava anche di individuare possibili obiettivi per future azioni.
L’operazione congiunta della polizia italiana e iberica costituisce la terza fase di un’indagine che ha portato, negli ultimi 3 anni, all’arresto di una trentina di terroristi e rappresenta il coronamento di una lunga e proficua sinergia operativa tra il nostro paese e la Spagna in materia di antiterrorismo. Il pakistano arrestato a Piacenza era già stato oggetto di attenzione investigativa da parte della Polizia italiana dal 2021 grazie ad una segnalazione della polizia spagnola che lo indicava quale contatto con i pakistani, poi arrestati dalla DIGOS di Genova nel giugno 2022, nell’ambito dell’Operazione Gabar, in esito alla quale furono sottoposti a custodia cautelare in carcere 14 cittadini pakistani (uno dei quali catturato in Spagna e tutti ora condannati in Italia, taluni con sentenza passata in giudicato) gravemente indiziati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale. Questi erano direttamente legati all’autore dell’attentato commesso a fine settembre 2020 all’esterno della già tristemente nota sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, in cui vennero ferite due persone.
In quello stesso contesto investigativo era maturata l’inchiesta denominata operazione Sakina con cui le autorità spagnole, nel febbraio 2022, hanno arrestato in quel Paese cinque cittadini pakistani, seguaci del movimento Tehreek-e-Labbaik Pakistan (TLP). Gli indagati sono stati ritenuti responsabili di apologia e indottrinamento al terrorismo poiché soliti alimentare il web tramite i loro profili social con pubblicazioni di esaltazione di azioni terroristiche, commesse dagli appartenenti a quel sodalizio.

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