Arte e fede a Piacenza e provincia, nuovo libro strenna della Banca di Piacenza, inaugura una collana tematica dedicata all’approfondimento del patrimonio artistico locale. Il volume, curato da Valeria Poli e Marco Stucchi e reso disponibile anche in formato digitale tramite QrCode, è stato presentato alle autorità nella Sala convegni della Veggioletta davanti a un pubblico numeroso.
La Banca di Piacenza conferma così la propria vocazione di istituto attento alla tutela e alla valorizzazione dell’arte, affidando il primo titolo della nuova serie a due professionisti che da anni operano nel campo della divulgazione culturale. Valeria Poli, presidente della sezione piacentina della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi e dottore di ricerca in Tempi e Luoghi della Città e del Territorio, affianca da tempo all’attività di ricerca la collaborazione con le iniziative culturali della Banca e l’insegnamento di storia dell’arte al Liceo Artistico Cassinari. Marco Stucchi, specializzato in progetti multimediali dedicati alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano, da oltre quindici anni sviluppa contenuti digitali ad alta qualità, con particolare attenzione all’innovazione delle modalità di fruizione e alle riproduzioni fotografiche.
Nel volume strenna, Poli propone una lettura originale del patrimonio artistico locale, individuando alcune linee tematiche che, senza aspirare alla completezza, mettono in luce la complessità del rapporto tra arte e religione, sempre in dialogo con la cultura del proprio tempo. Le immagini in altissima risoluzione realizzate da Stucchi accompagnano un percorso che si apre sul rapporto tra cultura pagana e cristiana, affronta la trasformazione delle narrazioni sacre e documenta il progressivo radicamento delle vicende evangeliche nel contesto locale, anche attraverso l’evidenza dei dettagli architettonici.
La panoramica consente di ripercorrere la varietà delle tipologie artistiche diffuse nel territorio – dalle pale d’altare ai polittici, dai dossali ai paliotti – e di seguirne l’evoluzione, dalla Madonna in Maestà alla Sacra Conversazione fino alla Sacra apparizione, che nelle fasi più mature coinvolge cupole e volte e diventa occasione per invocare la protezione sulla città e sulla sua comunità. Una particolare attenzione è dedicata ai culti dei santi che hanno avuto maggiore fortuna nel piacentino, come San Rocco, San Giacomo o San Giorgio. In copertina è stato scelto Sant’Antonino, patrono della città, cui è dedicato il dossale ligneo che ne ripercorre gli episodi biografici e il legame con il territorio. L’identificazione del luogo del martirio presso il tempio di Minerva Medica a Caverzago (Travo) diventa un esempio della sovrapposizione fra culto cristiano e tradizioni pagane preesistenti.
Il volume offre anche una chiave di lettura politica e sociale dell’arte, ricostruendo il ruolo delle opere come “libro di pietra” e analizzando testimonianze quali le formelle dei paratici delle arti e mestieri e le cappelle di patronato, molte delle quali non sono sopravvissute alle proibizioni introdotte con l’Editto di Saint-Cloud del 1806 e ai successivi restauri che miravano a ripristinare un presunto assetto originario.
La pubblicazione introduce inoltre, per la prima volta, un’estensione digitale consultabile tramite QrCode o tramite il link indicato nel volume. Si tratta di uno spazio multimediale che raccoglie testi, immagini e contenuti immersivi e che sarà progressivamente arricchito, con l’obiettivo di collegare questa e le future opere della collana ai numerosi progetti di valorizzazione sviluppati dalla Banca negli ultimi anni, creando un ambiente di visita integrato e aggiornabile.

Durante la presentazione, Poli e Stucchi hanno illustrato il percorso che ha portato alla realizzazione del volume, mentre Stucchi ha guidato il pubblico attraverso la sezione digitale del progetto. I loro interventi sono stati preceduti dai saluti del presidente della Banca, Giuseppe Nenna, che ha evidenziato la coerenza tra il metodo di lavoro adottato per il libro strenna e «il nostro modo di fare banca: coniugare tradizione e innovazione». Sono state anticipate anche le linee di sviluppo dei prossimi volumi, che esploreranno il patrimonio architettonico dei castelli e dei palazzi del territorio. Al termine dell’incontro, tutti i presenti hanno ricevuto una copia del libro.



