Una nuova, grossa, tegola si abbatte sulla Ausl di Piacenza al termine di una articolata indagine della Guardia di finanza. Dopo i medici arrestati per droga, il primario arrestato per violenza sessuale ora venti persone, tra dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici dell’azienda sanitaria di Piacenza, oltre a manager di società private – anche multinazionali attive nel settore delle forniture medico-diagnostiche e ortopediche – sono state raggiunte da un avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura di Piacenza.
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato alla contestazione, a vario titolo, di reati gravi come peculato, turbativa d’asta, abuso d’ufficio, esercizio abusivo della professione e falso ideologico in atti pubblici.
Le indagini, sviluppate dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, hanno riguardato appalti pubblici per un valore di oltre 7 milioni di euro e l’impiego di fondi PNRR pari a 17 milioni, destinati alla realizzazione e all’ammodernamento di strutture sanitarie territoriali.
Attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi dei tabulati, pedinamenti, perquisizioni e l’esame di testimoni, è emerso un quadro articolato di irregolarità nella gestione degli appalti. Le anomalie riguardano l’adozione sistematica di procedure inadeguate – come affidamenti diretti reiterati, proroghe ingiustificate e acquisti in economia – con l’obiettivo di eludere le regolari gare pubbliche, favorendo fornitori prestabiliti.
I finanzieri hanno accertato anche numerosi incontri tra dirigenti pubblici e rappresentanti delle aziende fornitrici, finalizzati a orientare le procedure di acquisto di apparecchiature sanitarie di elevato valore. Un modus operandi che ha sollevato pesanti dubbi sulla correttezza delle assegnazioni.
Particolarmente gravi anche le irregolarità riscontrate nella gestione di quattro progetti finanziati con fondi PNRR, per un totale di 17 milioni di euro. In alcuni casi, per non perdere il finanziamento, i responsabili avrebbero firmato verbali attestanti falsamente la conformità tra i progetti definitivi e quelli di fattibilità, pur in presenza di criticità tecniche ed economiche.
Intanto il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (FdI) chiede di commissariare subito l’Ausl di Piacenza e sospendere la direttrice Paola Bardasi.
Questa la risposta dell’assessore regionale Massimo Fabi.
Il comunicato della Ausl di Piacenza.