Ufficialmente la sede legale era in Bulgaria ma in realtà l’azienda operava ed era gestita in Italia. Un modo per evadere le tasse che non ha però ingannato la Guardia di Finanza di Piacenza. I militari hanno così portato alla luce un nuovo caso di evasione fiscale internazionale.
L’impresa, sottoposta a verifica fiscale, è attiva nel settore delle prestazioni di servizi ad industrie petrolifere.
In Bulgaria utilizzava una società fiduciaria a cui erano demandati tutti gli adempimenti formali, con tanto di rappresentante legale. L’attività veniva però svolta nel nostro paese così come a gestire tutto era un imprenditore italiano che aveva escogitato lo stratagemma con l’unico intento di non pagare le tasse in Italia: negli anni che vanno dal 2012 al 2016 ha occultato al fisco ricavi per quasi 8 milioni di euro ed Iva per circa 1,4 milioni.
La scoperta dei finanzieri parte da precedenti indagini di polizia giudiziaria, coordinate dalla Procura della Repubblica di Piacenza, nel corso delle quali, a seguito di perquisizioni ed intercettazioni telefoniche e telematiche, erano stato acquisiti inoppugnabili elementi di prova che hanno consentito di qualificare come “esterovestita” l’azienda sottoposta a verifica. Per esterovestita si intende una società di fatto residente nel territorio nazionale che dichiara fittiziamente di avere la sede all’estero per poter usufruire di un regime fiscale e/o contributivo, molto più vantaggiosi.
L’entità delle imposte evase hanno fatto scattare, a carico dell’amministratore, la denuncia all’autorità giudiziaria per il reato di omessa dichiarazione, finalizzata all’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva, con contestuale richiesta di sequestro “per equivalente” per quasi due milioni di euro.
