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Banca di Piacenza, Masera: “Per sostenere la crescita dei territori difendiamo le banche locali”

Quali le soluzioni, rispetto alla regolamentazione e alle politiche monetarie negli Stati Uniti e nell’Area Euro, per sostenere la crescita dei territori? E’ la domanda alla quale hanno cercato di dare una risposta i professori Rainer Masera e Donato Masciandaro, all’incontro che si è tenuto in un affollato Salone dei depositanti di Palazzo Galli della Banca di Piacenza (organizzato dall’Istituto di credito di via Mazzini in collaborazione con Arca Sgr).

Dopo i saluti introduttivi del direttore generale della Banca di Piacenza Mario Crosta e di Simone Bini Smaghi, vicedirettore generale di Arca Fondi Sgr, i due relatori si sono confrontati sull’interessante tema.

Per il prof. Masera (docente di Politica economica e preside della Facoltà di Economia dell’Università G. Marconi di Roma, ex ministro tecnico del Bilancio, già direttore centrale per la Ricerca economica della Banca d’Italia, autore del volume “Community banks e Banche di territorio”) bene fanno gli Stati Uniti a proteggere, con politiche non punitive, quelle che sono da noi le banche di territorio (cosa che fa anche la Germania): «Respingo la tesi sostenuta dalla Commissione europea – ha affermato il prof. Masera – secondo cui le medie e piccole banche non possono competere con le grandi. Le diseconomie nascono dall’imposizione, a partire da Basilea 1 e 2, di regole uguali per tutti gli istituti di credito, indipendentemente dalle dimensioni».

Questo penalizza enormemente le banche di territorio che sono l’ancora di salvezza per l’economia delle comunità. «Vi siete mai chiesti – ha concluso – perché le due maggiori potenze economiche occidentali, Usa e Germania, si preoccupano della salvaguardia delle banche piccole e medie e invece l’Unione europea spinge per concentrare il numero di istituti, con la scusa che non reggono la trasformazione tecnologica? Se messe in condizione, le piccole banche vincono la sfida delle nuove tecnologie».

Il prof. Masciandaro (docente di Economia politica e di Economia della regolamentazione finanziaria alla Bocconi di Milano, collaboratore del Sole 24Ore e autore del libro “Draghi, falchi e colombe”, L’euro e l’Italia) ha dal canto suo ripercorso la grande crisi mondiale del 2008, partita proprio dagli Stati Uniti, e criticato le scelte compiute negli anni dalla Federal Reserve. Il docente della Bocconi ha difeso l’indipendenza della Banche centrali («i politici non devono gestire la moneta»), bocciato l’idea che «la finanza è un pasto gratis» e promosso «la nave Bce di Draghi, che attraverso i tassi di interesse ha garantito la stabilità monetaria».

Secondo il prof. Masciandaro è «falsa» la vulgata che sostiene che da quando c’è l’euro le cose sono peggiorate.
Al termine dell’incontro, al numeroso pubblico presente è stata consegnata copia dei due volumi scritti dai relatori.

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