«Fratelli d’Italia è in prima fila per scongiurare il differimento dei fondi del “bando periferie” a tutti quei comuni, come quello di Piacenza, che hanno dimostrato serietà e che sono pronti a partire con i lavori in tempi celeri». E’ cautamente ottimista il deputato piacentino Tommaso Foti, in seguito all’accoglimento come raccomandazione, da parte del Governo, di un ordine del giorno da lui presentato.
«Dopo la battuta d’arresto imposta dal Senato, con il differimento al 2020 dei finanziamenti per le opere già entrate in graduatoria – spiega il deputato di Fratelli d’Italia – ci siamo mobilitati per affermare un principio tanto pratico quanto sacrosanto. E’ del tutto privo di senso bloccare i fondi a quei comuni che, entro il 31 dicembre 2018, saranno in grado di presentare i progetti definitivi relativi alle opere da realizzarsi, così come sarebbe illogico tenere ferme le risorse che non possono essere spese a causa delle inadempienze di taluni enti locali».
Per Foti occorre passare dalle parole ai fatti: «Le generiche rassicurazioni fornite dal premier Conte all’Anci non bastano. Occorre – evidenzia il deputato di Fratelli d’Italia – dare un seguito pratico alle promesse, dando a quest ultime una veste normativa».
Le richieste di Fratelli d’Italia, contenute nell’ordine del giorno, sono chiare: «Chiediamo – spiega Foti – l’introduzione di norme di salvaguardia per le convenzioni stipulate dai comuni che presenteranno i progetti esecutivi entro l’anno. Sarebbe infatti un danno incalcolabile privare i comuni dei finanziamenti già previsti, con conseguenze gravi rispetto agli impegni economici già assunti. Basti pensare – rimarca il parlamentare del movimento politico di Giorgia Meloni – che per la sola città di Piacenza sono a rischio oltre 11 milioni di euro tra fondi statali e privati».
Per il deputato piacentino non vi sono dubbi: «Si è aperto un significativo spiraglio, e forse di più, che potrebbe consentire di pervenire ad una soluzione ragionevole ma – conclude Foti – occorre come detto, passare dalle parole ai fatti».