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Buoni pasto, Cappucciati (Lega): “Maggior libertà ai dipendenti Ausl”

Lorella Cappucciati, consigliere Lega Nord al comune di Piacenza, è intervenuta  ieri, durante il consiglio comunale sul tema buoni pasto all’interno dell’Ausl di Piacenza. Oggi ribadisce quanto detto con un comunicato che pubblichiamo di seguito.

“Ieri, in consiglio comunale, sono intervenuta sulla questione dei buoni pasto, legata all’Ausl di Piacenza, con i suoi 973 dipendenti, e i commercianti di via Taverna.

Nell’Ausl è prevista mezz’ora di tempo, non retribuita, per poter consumare il pasto. Tempo che può essere considerato ristretto, ma allo stesso tempo sufficiente se data la possibilità di sfruttare tutta la sua potenzialità.

Attualmente, i dipendenti hanno a disposizione dei buoni pasto del valore di 7,50€ convenzionati, attraverso la società Rita la Fenice, con la mensa di via Morigi Piacenza Centrale, nella quale possiamo usufruire di un pasto completo, con il solo limite di non dover essere in divisa mentre si consuma il pasto; discorso simile vale anche per il bar, gestito dalla CIR Food di Reggio Emilia, nel quale possiamo andare a prenderci dei menu-panino. Il problema nel bar, nasce dal fatto che il locale, servendo anche tutti i visitatori ha, soprattutto nelle ore dei pasti, delle file che arrivano anche fino ai 15-20 minuti di attesa, lasciando di conseguenza solamente 10 minuti per mangiare e tornare puntale in servizio. Situazione non idonea, in particolare se non si tratti di eventi sporadici ma vissuta ogni giorno.

Nei giorni scorsi, gli stessi commerciati di via Taverna, sono andati a verificare i contratti in questione ed hanno notato che, se per la mensa è presente un bando che gestisce tale situazione; lo stesso però, non vale per il bar, che non è regolato da un contratto esclusivo.

Dati questi motivi, i commerciati di via Taverna hanno chiesto di entrare a far parte di questo circuito, utilizzando le stesse cifre (convenzionate) che mette a disposizione già il bar.

Atti alla mano, credo che ciò garantirebbe una maggiore libertà al lavoratore potendo scegliere il locale con meno tempo di attesa (data anche la pari offerta); e, senza dubbio, un’entrata in più per tutti i commercianti che richiederebbero di entrare a far parte del circuito e sollevarsi da quest’ultimo periodo di difficoltà economica, dovuta proprio dalla presenza del nuovo bar.

Un’esamina che credo vada presa in considerazione e, come dipendente, valuto che sia una soluzione idonea per andare incontro a tutte le parti chiamate in causa.”

Lorella Cappucciati, consigliere Lega Nord al Comune di Piacenza

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