Conserve Italia, il consorzio cooperativo presente nella nostra provincia con lo stabilimento di Lusurasco di Alseno, è stata la prima azienda a introdurre sul mercato dei vegetali l’innovazione dei cotti a vapore. Oggi consolida la propria leadership di mercato per tale gamma – con la quale detiene stabilmente una quota pari al 20% in volume – con un nuovo investimento in comunicazione per rafforzare la notorietà del prodotto.
“I Cotti a Vapore Valfrutta ci hanno dato risultati estremamente soddisfacenti sin dal loro lancio – spiega Federico Cappi, Direttore Marketing retail di Conserve Italia – a conferma della bontà dell’innovazione di prodotto introdotta, capace di esaltare le qualità dei nostri legumi e del nostro mais dolce.
Il nuovo spot radiofonico realizzato per la campagna pubblicitaria e che sarà trasmesso per tutto il mese di maggio illustra proprio, in un linguaggio semplice e immediato, il vantaggio della cottura a vapore, che è il vero segreto per mantenere intatti sapore e proprietà degli ortaggi. Lo spot fa poi leva ovviamente sui valori di un brand come Valfrutta, che da sempre punta sulla distintività di marchio cooperativo e sulla italianità della filiera agricola”.
La campagna radiofonica multisoggetto è firmata dall’agenzia bolognese Max Information. Gli spot, della durata di 20, 10 e 7 secondi, saranno trasmessi su tutte le più importanti emittenti nazionali: RaiRadio1, 2 e 3, Radio Monte Carlo, Deejay, R101, Radio Italia, Radio Capital, Radio 105, Rtl 102.5, Rds e Radio24. I credits dell’agenzia: copy Maria Meioli, direzione creativa di Dario Anania e direzione clienti Luca Bollattino.
Conserve Italia è un consorzio cooperativo leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare; associa 14.000 produttori agricoli e trasforma oltre 600.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali, che vengono lavorati in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato complessivo aggregato del Gruppo Conserve Italia è stato nel 2016 di 903 milioni di euro, per il 40% generato dall’export.