Si è parlato di Europa, di eurodeliri e delle tante sfide che attendono il Vecchio continente a un anno dalle prossime elezioni, nel giugno 2024. L’incontro è stato organizzato dalla Lega piacentina in collaborazione “Identità e Democrazia”, il gruppo all’europarlamento di cui fa parte la Lega, invitando l’europarlamentare Marco Zanni ed il giornalista e opinionista Daniele Capezzone. All’Auditorium San Giovanni, a Fiorenzuola, Capezzone ha affermato che queste elezioni sono diverse dalle altre “perché i cittadini, sempre più dubbiosi verso le politiche Ue, questa volta dovranno decidere su temi concreti che toccano da vicino le loro vite ed i loro portafogli: transizione energetica, aggressione alla casa, ai trasporti, politiche green, agroalimentare, difesa del sistema bancario. Non è scontato che l’asse tra socialisti e Macron possa aver la meglio. Il centrodestra chance diverse rispetto al passato”.
La serata, introdotta dal sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi, ha visto l’intervento della senatrice Elena Murelli e dal Commissario Lega Emilia e capogruppo in Regione, Matteo Rancan. Per Murelli “vanno difese le aziende italiane e, in particolare, quelle dell’autotrasporto. Il regolamento Ue propone tempi assurdi per uniformarsi alle direttive, entro il 2030, e questo provocherà un aumento di costi per le imprese”. Rancan ha ricordato la tragedia dell’alluvione in Romagna, “ma non possiamo aver timore di dire, perché veniamo attaccati su questi temi, che serve una diversa manutenzione e gestione del territorio. Basta con le politiche del no a tutto”.
Zanni ha sottolineato che serve rivedere il concetto di integrazione europea: “La considerazione della politica italiana sta cambiando e alcuni popolari europei parlano di “soluzione italiana”, mentre Confindustria è arrabbiata con la Ue e le banche soffrono l’invasività della Bce”. Da 30 anni, ha rincarato Capezzone, “si è alzato il livello di asservimento dei governi alla Ue. Il progetto europeo è fallito, ma non si può dire. La transizione energetica è farlocca e chi lo afferma viene attaccato. C’è un credo fideistico, che nemmeno i dati scientifici riescono a smontare, e chi è favore del green deal comincia anche a dire di togliere la parola a chi non la pensa come lui . E’ un brutto segnale”.
Zanni ha ricordato la cattiva gestione delle banche: “Quando l’Italia evitò il fallimento della Banca di Teramo, la Ue ci sanzionò perché il salvataggio venne considerato aiuto di Stato. La banca, però, venne salvata da un Fondo messo a punto dalle banche, dai privati. Una sentenza, però, smentì l’aiuto di Stato, ma la Ue non chiese scusa. Anzi, la commissione Ue ha avviato un progetto di legge che vuole impedire l’uso dei Fondi per la tutela dei depositi. Inoltre, anche Mps venne salvata grazie alla legislazione europea che oggi però la Ue stessa vuole annullare. Un rischio per decine di migliaia di risparmiatori”.