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Cartelli anti prostitute a Le Mose, i punti di vista di Cugini e Zanardi

Anche il mondo della politica piacentina dice la propria sul fatto di cronaca che ha colpito Le Mose. Nei giorni scorsi erano apparsi dei cartelli antiprostituzione e nel frattempo un gruppo di militanti di Forza Nuova s’incontrava col parroco di Bosco dei Santi don Beppe Sbuttoni. Il fenomeno avviene anche nei pressi della chiesa e del cimitero di Le Mose. E dopo l’incontro con don Sbuttoni il segretario di Forza Nuova Maurizio Callegari ha parlato dall’altare all’interno della chiesa – con il permesso del sacerdote – per richiedere un intervento urgente da parte del sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri e dal questore Pietro Ostuni.

“Non é nuovo Don Sbuttoni a lanciare il suo grido d’aiuto per il fastidio arrecato all’uscio della sua parrocchia – asserisce Stefano Cugini del PD -, non dubito che lui, negli anni, abbia esteso il suo ministero anche alle ragazze vittime della strada, rapportandosi direttamente con loro. Ciò che mi lascia basito é il pulpito di una chiesa concesso a esponenti fascisti per blaterare i soliti slogan. Avrei preferito fosse offerto ai giovani per spiegare le loro storie ai fedeli e, magari, chiedere aiuto per far fronte comune nei casi di sfruttamento. Io un prete me lo immagino “al fianco“. Non contro”.  

Anche Gloria Zanardi ha espresso il proprio punto di vista, lei che già in passato si era occupata del tema con una interrogazione in aprile. “I residenti e i fedeli che frequentano la chiesa di S.Giorgio Martire a Le Mose sono esasperati dal fenomeno della prostituzione in quella zona che porta degrado e pericolo per l’igiene pubblica. Di questa situazione non é la prima volta che se ne parla, anzi, nel corso degli anni, il parroco Don Sbuttoni, cittadini, residenti e anche rappresentanti politici l’hanno segnalata in tutte le sedi, istituzionali e non. Ad oggi nulla é cambiato.

Sono stati di recente apposti dei cartelli “anti prostituzione” e, addirittura, un esponente politico é stato autorizzato dal Don per sollecitare dal pulpito un interessamento concreto da parte della giunta; ciò é sintomatico di come sia stato raggiunto il limite di sopportazione, tanto da consentire una presa di posizione di questo tipo.

Io avevo già presentato un’interrogazione in data 18.4.18; nonostante l’avessi qualificata come “urgente”, consapevole dell’aggravamento quotidiano della situazione, non é ancora stata calendarizzata per discuterla in consiglio comunale, ma con la ripresa dei lavori mi auguro che ci si possa presto confrontare in merito in aula con l’assessore competente.

Il contrasto al fenomeno della prostituzione è un’azione fondamentale da perpetrare sia per questioni di sicurezza, sia per l’igiene pubblica, sia per diminuire il degrado urbano ed occorre mettere in campo tutti gli interventi necessari per raggiungere tale scopo. I cartelli “anti prostituzione” sono un atto di provocazione per sollecitare interventi, ma chiaramente occorre altro. Più controlli da parte delle forze dell’ordine, ma anche l’esigenza di installare telecamere, maggiore illuminazione nei luoghi maggiormente critici, applicazione degli ordini di allontanamento.

Con riferimento alla chiesa della Mose anche il posizionamento di sbarre o altro che impediscano l’accesso nell’area retrostante, ove le prostitute consumano con i clienti (lasciando di tutto e di più come rifiuto). Avviamo una fase di consultazione con tutti i soggetti coinvolti, istituzioni, aziende sanitarie, forze di pubblica sicurezza, volontariato, ecc, al fine di analizzare le condizioni che rendano possibile la creazione nella nostra città di un progetto sperimentale di controllo della prostituzione (perché il problema non é solo a Le Mose, ma anche in pieno centro e in molte altre zone della città). I piacentini si meritano di camminare per strada in sicurezza, senza incappare in certi spettacoli. Sul punto la mia collaborazione é massima se può essere utile per arginare queste situazioni di degrado urbano. Mi auguro anche che il governo a livello nazionale si occupi di questo problema.I provvedimenti locali possono essere un buon strumento di contrasto, ma non la soluzione, ben consapevole che il fenomeno, purtroppo, non scomparirà.

É evidente la necessità della regolamentazione (e tassazione) della prostituzione. Ciò permetterebbe di attenuare il problema dello sfruttamento della prostituzione, di salvaguardare la salute delle persone e l’igiene pubblica, di tutelare la sicurezza ed evitare il degrado per le vie delle città italiane, oltre a reperire risorse (attraverso la tassazione) da un’attività che non andrà mai in crisi”. 

QuotidianoPiacenzaOnline

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