Scenario davvero complicato quello che si è presentato questa sera, verso le 20, ai soccorritori in via Nino Bixio, nel tratto di strada fra la Vittorino ed il ponte ferroviario e per fortuna era solo un’esercitazione. Chi ha “scritto” la sceneggiatura di questa simulazione ha davvero tratteggiato una situazione da incubo: un incidente che ha coinvolto un camion alimentato a GNL (gas naturale liquefatto), una vettura ad alimentazione elettrica, un’altra auto ed un quarto veicolo precipitato giù dalla scarpata, il tutto condito da svariati feriti (due in arresto cardiaco) fra cui due bambini incastrati ed il padre sbalzato ad una quindicina di metri.
Come in un vero incidente stradale quando i primi soccorritori sono arrivati sul posto avevano solo poche generiche informazioni, quelle derivanti da due telefonate di testimoni oculari impersonati dal sindaco di Piacenza Katia Tarasconi e dal direttore generale dell’Ausl Paola Bardasi (accompagnata dal direttore sanitario Andrea Magnacavallo).
Il personale del 118 ha subito allertato i vigili del fuoco, spostandosi di alcuni metri dal luogo del sinistro in attesa dell’arrivo dei pompieri. Il GNL presenta nuovi e rischi rispetto ai tradizionali carburanti fra cui, ad esempio, quello di ustioni da freddo (viene stoccato a -130 / -140 °C) e richiede l’utilizzo di procedure non standard (ad esempio guanti resistenti al freddo). Non essendo odorizzato non è peraltro immediata la percezione di eventuali perdite. Per complicare ancora di più l’esercitazione la seconda auto era elettrica, il che rende praticamente impossibile, in caso di incendio, spegnere le fiamme non essendo efficaci per le batterie al litio né l’acqua né le polveri o schiume in dotazione. Per fortuna però nell’ipotesi di scontro le due auto non erano in fiamme e così, una volta messa in sicurezza l’area si è potuto intervenire sui feriti estratti con varie tecniche dalle lamiere. Uno dei feriti è andato in arresto cardiaco ed i sanitari hanno dovuto defibrillarlo.
Nel frattempo altre squadre del 118 (con equipaggi della Croce Rossa e dell’Anpas) sono intervenute nell’area del “castello” ed hanno individuato i bambini ed il padre. I vigili del fuoco hanno trasferito i feriti dalla zona sottostante alla strada i feriti trasportandoli con apposite barelle ed una serie di carrucole.
Durata alcune ore l’esercitazione è stata seguita da osservatori ed interamente videoripresa, anche con l’aiuto di un drone. Tutto ciò sarà oggetto di un debriefing in cui si capirà se i soccorsi sono filati lisci o se vi sano state criticità od errori. Alla serata hanno preso parte attiva anche agenti della polizia locale, con il comandante Mirko Mussi e uomini della protezione civile.
Chi ha assistito all’evento minuziosamente organizzato (con tanto di sangue finto sulle ferite) riferisce di uno scenario carico di tensione ed a modo suo “spaventoso” ed emozionante, utile per riflettere e capire cosa succede sul luogo di un grave incidente. Non sarebbe una brutta idea pensare di organizzare un momento similare per ragazzi neopatentati od in procinto di ottenere la patente per far capire loro le conseguenze di un momento di distrazione mentre si è alla guida o peggio cosa può succedere sotto l’effetto di alcool o droghe.