La vicenda del comandante della polizia locale Mirko Mussi (che avrebbe rotto la porta dell’ufficio di un commissario per prelevare un documento e che potrebbe ricevere una sanzione disciplinare) ha portato ad un incontro fra o sindacati (Sulpl, Cisl, Uil, Csa), il sindaco Tarasconi ed il direttore generale del Comune Luca Canessa. A quest’incontro non era invece presente la Cgil che ora con un comunicato prende una posizione netta e parla di polverone sollevato dai giornali.
“Poca sostanza e molte ragioni di convenienza nelle posizioni sindacali emerse nell’incontro tra alcune sigle sindacali, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, Il direttore generale del Comune Luca Canessa sui fatti riguardanti il comandante Mirko Mussi e la porta danneggiata.
Come Fp Cgil di Piacenza avevamo chiesto all’Amministrazione e alle altre sigle un rinvio perché non potevamo esserci, e non ci è stato concesso. Ad oggi non ci stupisce, visti gli esiti, che non ci sia stata disponibilità perché l’incontro è stato un pretesto per attaccare il Comandante al di là del merito dei fatti.
Chiediamo ovviamente che sia fatta piena luce – da parte degli organismi deputati su quanto accaduto lo scorso 4 marzo e lo chiediamo nell’interesse del Comando di Polizia Locale di Piacenza e di tutte le persone coinvolte. Di certo, ora si apre un percorso in cui gli organismi disciplinari consentiranno la comprensione dei fatti ed il loro corretto inquadramento, e da qui le eventuali conseguenze disciplinari sul personale interessato.
Detto questo, ci tocca anche deplorare uno strumentale “polverone” agitato sulla stampa attraverso ricostruzioni truculente e in buona parte fantasiose con l’unico mal celato obiettivo di delegittimare il comandante della polizia locale. Le conseguenza di questo polverone e dei pettegolezzi – ancor prima che qualsivoglia pronuncia oggettiva e di merito – è quella di danneggiare l’immagine del Corpo di Polizia Locale e quella del Comandante.
Riteniamo che il comportamento dei dirigenti debba essere sempre monitorato anche dal punto di vista disciplinare, tant’è che come Fp Cgil, e senza linciaggi a mezzo stampa, avevamo in passato segnalato situazioni ancora più rilevanti che riguardavano il rapporto e la relazione tra i dirigenti stessi e i dipendenti”.