“Una disparità di trattamento inaccettabile e illogica”. Con queste parole Elisabetta Oppici, Segretaria Generale della CISL FP di Parma-Piacenza commenta il diverso trattamento nei tempi di erogazione del Tfr tra dipendenti del settore pubblico e privato. Per i dipendenti pubblici, infatti, il pagamento avviene in media dopo 27 mesi, mentre per i dipendenti con contratto di natura privata già dal mese successivo. Si segnalano, purtroppo, anche diversi casi in cui il Tfr – che rimane comunque un bene destinato alla successione, secondo una specifica normativa – non viene riscosso dal lavoratore deceduto prematuramente. In merito a ciò, la Cisl Fp Nazionale ha aperto in questi giorni un contenzioso giudiziario contro un sistema che penalizza fortemente i dipendenti pubblici. “Queste disparità – prosegue Elisabetta Oppici, Segretario CISL FP PARMA-PIACENZA – nascono dal Governo Monti e dal decreto “Salva Italia”. Anche nel nostro territorio decine di lavoratori, in particolar modo del mondo della scuola e della sanità, devono aspettare tempi lunghissimi prima di vedere il Tfr in busta paga”. Per la Cisl Fp la norma viola il principio di eguaglianza dell’art. 2 e dell’art. 36 della Costituzione, secondo la quale allontanando nel tempo la liquidazione della somma, questa perde progressivamente di valore rispetto al lavoro svolto. “Vogliamo una normativa che equipari i tempi d’attesa tra comparto pubblico e privato. Oggi c’è un’evidente disparità, ma in momento di crisi come quello in cui stiamo vivendo questo è del tutto inaccettabile”. “Abbiamo lanciato anche una campagna di raccolta firme on-line (www.fp.cisl.it) per cambiare la normativa conclude Elisabetta Oppici – . Nei prossimi anni andranno in pensione più di mezzo milione di dipendenti pubblici. Queste persone si sono guadagnate il trattamento di fine lavoro lavorando ogni giorno ed è doveroso che riescano ad ottenerlo senza dover aspettare tempi biblici.
Cisl: tempi troppo lunghi per il Tfr dei dipendenti pubblici
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