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Codogno: tre persone positive al Coronavirus

Sarebbero in tre le persone risultate positive al coronavirus presso l’ospedale di Codogno (Lodi).  Un uomo di 38 anni si è presentato ieri al Pronto soccorso dell’ospedale a causa di una grave insufficienza respiratoria. Ricoverato e sottoposto a test è risultato positivo al coronavirus 2019-nCov. Le sue condizioni sono definite gravi ed è in prognosi riservata. E’ risultata positiva anche sua moglie, coetanea in stato interessante all’ottavo mese ed una terza persona che sarebbe entrata in contatto con loro e che si è recata spontaneamente presso il nosocomio, avendo alcuni sintomi rspiratori. Entrambi sono stati ricoverati all’ospedale Sacco di Milano dove si sta valutando se trasferire con una apposita ambulanza anche il 38enne. La donna è un’insegnante ma non andava a scuola da alcune settimane per via della maternità.

L’uomo ricoverato a Codogno è residente a Castiglione d’Adda e lavora all’Unilever di Casalpusterlengo. L’azienda ha attivato l’unità di crisi già a partire dalla mezzanotte di ieri. Il 38enne è un impiegato ed era assente dal lavoro già da alcuni giorni. Negli uffici della multinazionale sono normalmente presenti circa 100/150 persone e più o meno altrettante sono impiegate nella parte produttiva e tutti condividono l’area della mensa. Tanti fra i dipendenti sono piacentini. Intorno a mezzogiorno i vertici aziendali dovrebbero comunicare ai dipendenti maggiori dettagli sull vicenda ma la preoccupazione è molto forte. Al momento è priva di fondmento la notizia che i dipendenti siano già stati sottoposti a tampone per verificare la presenza del virus, anche se non si esclude che vengano tutti sottoposti a test nelle prossime ore.

L’assessorato raccomanda: “evitate contatti sociali”

L’assessorato al Welfare, in attesa della conferenza stampa prevista per la tarda mattinata ha diffuso un comunicato:

“Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali.

Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio”.

Il 38enne non era stato recentemente in Cina ma aveva avuto contatti, ad inizio febbraio, con un amico italiano da poco rientrato dal paese asiatico. Proprio quest’ultimo sarebbe il possibile “paziente zero”, colui da cui è partita l’infezione; l’uomo, che sembrerebbe essere in buone condizioni di salute è stato accompagnato all’ospedale Sacco di Milano dove si trova in isolamento. Sembrerebbe che questa persona sia il manager di un’azienda di Fiorenzuola, rientrato a gennaio dalla Cina. Altre fonti farlano di un collega di lavoro,

Conferenza stampa in tarda mattinata

Al momento l’ospedale di Codogno non rilascia dichiarazioni ed è prevista una conferenza stampa dell’assessore regionale lombardo al welfare, Giulio Gallera, in tarda mattinata.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera ha fatto sapere che sono in corso le controanalisi a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e che in via precauzionale sono stati chiusi gli accessi al Pronto Soccorso di Codogno. Inoltre i medici, gli infermieri, i familiari più stretti dell’uomo sono stati sottoposti a tampone e sono tutti in isolamento presso i rispettivi domicili.

In totale le persone entrate in contatto con il 38enne ricoverato a Codogno sarebbero una sessantina.

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