Il dibattito sugli affitti brevi, sempre più al centro dell’attenzione nazionale, continua ad animare la discussione sulle politiche abitative nelle città italiane. Secondo Confedilizia Piacenza, il clima che si respira attorno al fenomeno è «ostile nei confronti dei proprietari che decidono di utilizzare le locazioni brevi per i loro immobili». Lo sottolinea il presidente, avv. Antonino Coppolino, che stigmatizza la “furia regolatoria” come frutto di un approccio dirigista e punitivo, dettato più da motivazioni ideologiche che da esigenze reali.
«Dietro la pretesa di tutelare le città – afferma Coppolino – si cela la volontà di soffocare l’iniziativa privata, criminalizzare la proprietà e ridurre i cittadini a semplici ingranaggi di un sistema pianificato.»
Negli ultimi anni la materia è già stata oggetto di numerosi interventi legislativi, dal 2017 con l’obbligo di ritenuta fiscale alla fonte e di trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate, fino alle recenti disposizioni in materia di Codice Identificativo Nazionale, sicurezza degli immobili e obblighi statistici. Eppure, come ricorda Coppolino, «si continua a invocare nuove regolamentazioni, dimenticando il profluvio di norme introdotte nell’ultimo decennio» che, invece di favorire una convivenza equilibrata tra proprietari e conduttori, finiscono col penalizzare la parte più debole.
Confedilizia denuncia il ruolo attivo degli imprenditori alberghieri e di molte amministrazioni cittadine, «sempre in prima linea per contrastare questa forma di locazione, chiedendo nuovi oneri, ulteriori limitazioni e financo divieti». L’associazione critica anche il progetto di legge della Regione Emilia Romagna, definito «una scelta palesemente ideologica e sproporzionata», che rischia di «configurare uno svuotamento del diritto di proprietà» e di aprire la strada a decisioni arbitrarie e alla frammentazione del mercato.
Un altro aspetto sottolineato da Coppolino riguarda la realtà sociale dell’attività: «L’accoglienza in case private viene svolta spesso da persone fisiche, tra cui molti pensionati, donne con figli o anziani da accudire, che grazie alla flessibilità di gestione di questa locazione riescono a coniugare le esigenze familiari con un’attività lavorativa – neanche troppo remunerativa – come questa.»
Il presidente di Confedilizia mette in guardia anche sugli effetti negativi per chi utilizza gli affitti brevi per necessità transitorie, come pazienti e familiari presso strutture ospedaliere, e sottolinea l’importanza della formula per la vitalità dei piccoli borghi: «Queste realtà possono continuare a vivere grazie a una vocazione turistica che va sostenuta, anche incentivando l’ospitalità diffusa tramite le residenze private.»
Infine, Confedilizia invita a evitare ulteriori ostacoli e suggerisce invece di incentivare la locazione ordinaria «usando la leva fiscale» e garantendo ai proprietari «certezza di poter rientrare in possesso dell’alloggio» nei casi previsti dalla legge.
Il presidente Coppolino segnala il pamphlet di Gaetano Masciullo, “La libertà abita qui”, come base per «alimentare un dibattito di idee quantomai necessario» su temi che riguardano il diritto di proprietà e la libertà economica, auspicando «un confronto serio, sottratto al conformismo ideologico o interessato».



