“Si è provveduto all’individuazione di aree precise intorno a 8 fiumi tra cui c’è anche il Trebbia che risulta presentare una varietà di specie ittiche meritevoli di salvaguardia, ma anche oggetto di monitoraggio”. Lo chiarisce il consigliere regionale Gian Luigi Molinari, a seguito del via libera sulla sua risoluzione che chiedeva di verificare le varie ipotesi per realizzare piani di abbattimento dei cormorani.
“Un primo passo è quindi stato fatto” – spiega Molinari a cui si era rivolta Arci Pesca per trovare una soluzione adeguata. Le Regioni e le Province che in passato hanno recepito deroghe – continua – avevano sempre ottenuto di fare piani di controllo per un 10% su aree ben delimitate e circoscritte. Per questo motivo è stato escluso un provvedimento indiscriminato su scala regionale”.
“Il secondo passaggio, in via di definizione – aggiunge il consigliere piacentino – vedrà l’affidamento di un lavoro di ricerca ad un soggetto qualificato in grado di fornire informazioni attendibili sulla presenza di cormorani lungo i corsi d’acqua identificati e il loro effettivo impatto sulla fauna ittica”.
Il cormorano è una specie protetta e per avviare piani di prelievo in deroga la normativa vigente prevede l’approvazione di ISPRA, l’Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale. L’iter è particolarmente complesso e richiede un intenso e accurato lavoro preliminare. Da qui il pressing di Molinari per un provvedimento: “la Giunta regionale – ha quindi spiegato – si sta muovendo per presentare ad Ispra le richieste di deroga adeguatamente motivate e ottenere il parere positivo sulla realizzazione di piani di contenimento del cormorano per dare un po’ di ossigeno anche all’attività dei pescatori, oltre che per la salvaguardia ambientale”.