I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Piacenza, con il supporto dell’Arma territoriale, hanno effettuato una serie di verifiche nei cantieri edili del capoluogo e della provincia, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza e contrastare il lavoro irregolare.
Dai controlli sono emerse gravi irregolarità che hanno portato alla denuncia in stato di libertà di tre titolari d’impresa, alla sanzione di un quarto e alla sospensione di un’attività. In totale sono state comminate ammende per 12.424 euro e sanzioni amministrative per 12.990 euro, per un importo complessivo superiore ai 25 mila euro.
Le violazioni hanno riguardato la mancata valutazione dei rischi e l’assenza di sorveglianza sanitaria, con la conseguente omissione della nomina del medico competente e delle visite ai lavoratori, irregolarità nella gestione dei ponteggi con Pi.M.U.S. non aggiornato e modifiche prive di progetto, omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale – in particolare le imbracature anticaduta – oltre a casi di interposizione illecita di manodopera, mancata denuncia all’INAIL di infortuni e impiego di personale in nero. In uno dei cantieri, due lavoratori stranieri su due sono risultati irregolari.
Nel dettaglio, una 41enne residente a Piacenza, titolare di un’impresa edile, è stata denunciata e sanzionata per la carenza del DVR e per le omissioni legate alla sorveglianza sanitaria. Un 79enne della provincia di Pavia, alla guida di una società di montaggio ponteggi, è stato deferito per interposizione illecita di manodopera e per le irregolarità nella gestione delle strutture. Un 42enne di Milano, titolare di un’altra ditta edile, è stato denunciato per omessa consegna dei DPI e interposizione illecita di manodopera; nei suoi confronti, vista la gravità delle violazioni, è scattata la sospensione dell’attività. Infine, un 28enne piacentino, titolare di una ditta individuale, è stato sanzionato per la mancata comunicazione all’INAIL di un infortunio e per l’impiego di due lavoratori irregolari.
Dell’esito delle verifiche sono stati informati l’Autorità Giudiziaria e gli enti competenti. Le aziende coinvolte potranno chiedere la revoca della sospensione dopo aver eliminato le irregolarità, regolarizzato il personale e versato le somme aggiuntive previste, con la possibilità di presentare memorie difensive nei termini di legge.