Dopo la fusione avvenuta nel 2016 il colosso dei supermercati cooperativi, Coop Alleanza 3.0, annuncia ora pesanti tagli di personale. Una scelta quasi certamente dettata dagli ultimi bilanci e dalla conseguente necessità di razionalizzazione. Il ridimensionamento era da tempo nell’aria ma nessuno si aspettava avesse le dimensioni annunciate nei giorni scorsi (vedi sotto). Coop Alleanza 3.0 è presente anche in provincia di Piacenza con ipermercati e supermercati. I tagli dovrebbero riguardare personale amministrativo e quindi non dovrebbero incidere pesantemente nella nostra provincia.
I numeri di Coop Alleanza 3.0
Leggendo l’ultimo bilancio pubblicato, quello del 2017, Coop Alleanza 3.0 aveva chiuso con una perdita di 37 milioni di euro, sostanzialmente in linea con quanto previsto dal Piano strategico. Nel 2017, la Cooperativa aveva realizzato interventi per lo sviluppo, la ristrutturazione e l’innovazione della rete, con investimenti per circa 180 milioni di euro. A fine anno la Cooperativa contava 421 negozi in 12 regioni (includendo anche le società controllate) e più di 22 mila lavoratori.
Al 31 dicembre 2017 i soci ammontavano a 2,3 milioni. Il Prestito sociale ammontava a 3,9 miliardi di euro, suddiviso in oltre 452 mila libretti. Il patrimonio di Coop Alleanza 3.0, ammontava a quasi 2,4 miliardi.
Il comunicato unitario dei sindacati sui tagli di personale di Coop
“Coop Alleanza 3.0 in un incontro con le rappresentanze sindacali nazionali, tenutosi l’altro ieri 09 gennaio 2019 ha annunciato l’esubero di 752 equivalenti full time del personale amministrativo impiegato nelle attuali 7 sedi presenti in tutto il territorio nazionale.
L’operazione di ricollocamento dovrà essere eseguita entro due anni, già nel 2019 la manovra dovrebbe interessare 425 persone.
La Cooperativa spiega che tale misura è necessaria per l’efficentamento della struttura organizzativa, necessità di semplificazioni nelle attività svolte e razionalizzazione dei costi, anche a seguito della fusione delle tre Cooperative (Nord-est, Estense ed Adriatica) avvenuta il 01/01/2016.
Appare evidente la preoccupazione delle Organizzazioni Sindacali nonostante la volontà dichiarata da parte aziendale di essere il più possibile ad impatto zero, ma altresì accedendo a tutti gli strumenti messi a disposizione dalle normative vigenti.
Chiaro che per le Organizzazioni Sindacali si avvierà un periodo di intenso lavoro e trattativa per analizzare nel dettaglio tutti gli aspetti di questa riorganizzazione.
Quest’ultima era nell’aria dall’estate scorsa quando la Cooperativa parlava di risparmio di costi sul personale ma una tale portata ha lasciato tutti sgomenti.
Quanto sia il frutto di una mera razionalizzazione o quanto una necessità imposta da esigenze di bilancio al momento non ci è chiaro, di certo oggi non ci appare opportuno puntare il dito contro la Cooperativa per dubbi sull’efficicacia gestionale, anche di recente emersi, quanto piuttosto cercare di salvaguardare al meglio l’occupazione e le famiglie dei lavoratori interessati. Per il senso di responsabilità che ci appartiene nel territorio piacentino siamo a ritirare lo stato di agitazione proclamato lo scorso 21/12 auspicando, in tal senso, ulteriori confronti locali con l’azienda.
Sono già state calendarizzate pertanto alcune date per i prossimi incontri. Terremo ovviamente informati i lavoratori in modo costante.
Marco Alquati per FISASCAT – CISL Parma e Piacenza – Fiorenzo Molinari per FILCAMS – CGIL – Vincenzo Guerriero per UILTUCS – UIL”.