Il Decreto anti Coronavirus è stato annunciato e pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, con firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tuttavia rimangono molte perplessità in testa ai tanti lavoratori che devono spostarsi all’interno della zona rossa e non solo.
Di fatto è stata tracciata una sorta di linea immaginaria che comprende Lombardia e le 14 province previste (Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia).
Dentro quest’area bisognerà fino al 3 aprile “evitare ogni spostamento”, salvo nei casi previsti e già ampiamente elencati: motivi di lavoro, necessità, salute. Per tutti gli altri motivi, non bisogna spostarsi da casa, in quanto non è possibile sapere se si è o meno veicoli di contagio.
Molti comuni si sono attivati, diffondendo anche una autocertificazione da stampare e da presentare alle Forze dell’Ordine che vigileranno sugli ingressi e le uscite dai territori.
Ecco il testo da copiare, o se preferite, scaricate il modulo PDF predisposto dalla Questura:
Il sottoscritto ___________, nato il _________ a ____________, residente in _____, via________, identificato a mezzo ________ nr. ______________ utenza telefonica _________, consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale (art 495 c.p.)
DICHIARA SOTTO LA PROPRIA RESPONSABILITÀ
• Di essere in transito da ______ proveniente da________ e diretto a______ ;
• Di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio di cui all’art. 1, lett. a) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 concernente lo spostamento delle persone fisiche in entrata, in uscita, nonché all’interno della regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, nonché delle sanzioni previste dall’art. 4, co. 1, dello stesso decreto in caso di inottemperanza (art. 650 C.P. salvo che il fatto non costituisca più grave reato);
• Che il viaggio è determinato da:
◦ comprovate esigenze lavorative;
◦ situazioni di necessità;
◦ motivi di salute;
◦ rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
A questo riguardo, dichiaro che _____________ (LAVORO PRESSO…, STO RIENTRANDO AL MIO DOMICILIO SITO IN….., DEVO EFFETTUARE UNA VISITA MEDICA… ALTRI MOTIVI PARTICOLARI..ETC…)
Data, ora e luogo del controllo
Firma del dichiarante L’Operatore di Polizia
L’autocertificazione è prevista nel testo del Decreto, come riportato anche da Ansa: le limitazioni introdotte non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggetti a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Il provvedimento prevede anche che i cittadini in viaggio nelle ‘zone di sicurezza’ facciano un’autocertificazione per spiegare le “comprovate esigenze”.
Nessun obbligo di comunicare all’Asl o al proprio medico se si viene dalla Lombardia o da una delle 14 province coinvolte dal contagio: l’obbligo esiste solo per chi arrivi in Italia dall’estero. Nessuna quarantena a chi si sposta per lavoro.
TRASPORTO MERCI
“Le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”.
QuotidianoPiacenzaOnline