“La questione della crisi aziendale della Selta non è politica, ma solo l’attuale Governo ha gli strumenti per intervenire. Come in tutti questi casi solo il Ministero delle Attività produttive ha l’onere di trovare una soluzione, nessun altro ha possibilità di intervento diretto”, lo affermano i consiglieri regionali piacentini Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi che stanno seguendo con preoccupazione la vicenda che coinvolge gli oltre 200 dipendenti del gruppo. Ad oggi – incalzano – nonostante la richiesta urgente dell’assessore regionale Palma Costi di convocare un tavolo nazionale, da Roma tutto tace. Ma chi è al Governo? Allora il consigliere della Lega Matteo Rancan eviti interrogazioni accessorie e dichiarazioni inopportune, ma coinvolga il suo partito al Governo per trovare tempestivamente una soluzione sulla vertenza sindacale che non ha bisogno di tifoserie, ma dell’apporto di tutti”.
Secondo i consiglieri dem per la vertenza che è sul tavolo nazionale, la Regione sta già facendo la sua parte. “Invece chi è a Roma, e rappresenta la maggioranza, si ricordi di non essere in vacanza premio e piuttosto che esprimere una inutile solidarietà dovrebbe far sì che il proprio Governo dia risposte. Tutte le altre dichiarazioni sono riti inutili, quantomeno per tutelare i diritti dei lavoratori. Stiamo assistendo per l’ennesima volta – continuano Molinari e Tarasconi – ad uno sciacallaggio politico che disinforma le persone e gioca con il destino dei lavoratori: la vicenda della crisi dell’azienda di Cadeo rappresenta un palcoscenico troppo succoso per impedire ai professionisti del fumo di parlare. Sembra che il problema sia di parte, che la colpa possa essere distribuita all’avversario di turno per poter portare a casa qualche voto di furbizia, ma la verità è un’altra”.
“Ringraziamo in questo desolante quadro tre figure istituzionali concludono i dem – il sindaco Marco Bricconi che sta cercando senza strumentalizzazioni di lavorare per tutelare un’azienda e i dipendenti del proprio territorio, l’assessore regionale Palma Costi che, quando è stata coinvolta dal Ministero, in una logica di collaborazione e ricerca di soluzioni adeguate, ha sempre lavorato molto e parlato poco, e l’Amministrazione provinciale per la disponibilità nel coordinare gli interventi. Chiediamo maggiore rispetto per le persone coinvolte e attendiamo azioni concrete affinchè siano messi in campo – auspicano i consiglieri piacentini – tutti gli strumenti possibili per tutelare l’azienda e i suoi lavoratori”.