Entreranno in vigore da martedì 1° ottobre anche a Piacenza, come in tutti i Comuni con oltre 30 mila abitanti e in quelli della cintura bolognese, le limitazioni al traffico previste dal Piano regionale integrato sull’aria, per contrastare l’inquinamento atmosferico.
Sino al 31 marzo 2020, dal lunedì al venerdì tra le 8.30 e le 18.30 non potranno circolare gli autoveicoli e i mezzi commerciali a benzina pre Euro ed Euro 1, i diesel sino alla categoria Euro 3 compresa, i ciclomotori e motocicli a due tempi pre Euro. Lo stesso divieto si applicherà nelle domeniche ecologiche già fissate in calendario: 6 e 20 ottobre, 3 e 17 novembre, 12 e 26 gennaio, 16 febbraio, 8 e 22 marzo. Non ci sarà alcuna limitazione, invece, nelle giornate festive del 1° novembre, 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio.
Sul sito www.comune.piacenza.it , con evidenza in home page, sono pubblicate le planimetrie che indicano le vie sempre percorribili, per consentire ai veicoli provenienti dall’area extraurbana di raggiungere, senza attraversare la città, altre destinazioni, o di accedere alle aree di parcheggio servite da navette o bus di linea. Nella stessa pagina web sono consultabili nel dettaglio anche le deroghe per funzioni di servizio, considerando che possono comunque circolare liberamente i mezzi elettrici o ibridi, alimentati in modalità mono o bi-fuel a metano-benzina e Gpl-benzina, o i veicoli che contino almeno tre persone a bordo. Nel centro abitato di Piacenza, restano escluse dal provvedimento le zone di Besurica, Montale e Le Mose, dove il servizio di trasporto pubblico non può supplire alle esigenze dei privati.
Misure più restrittive potranno scattare dopo tre giorni consecutivi di superamento del livello massimo di Pm10 e saranno applicate, secondo le rilevazioni Arpae, in tutti i Comuni con oltre 30 mila abitanti, nella provincia in cui si sono registrati i valori sopra al limite. In tal caso, il divieto di circolazione si estenderebbe – sino al successivo giorno di emissione del bollettino Arpae – anche ai mezzi diesel Euro 4, prevedendo inoltre l’obbligo di abbassare le temperature di un grado (non oltre i 19°C) negli ambienti domestici, di lavoro e ricreativi, con l’eccezione di scuole e luoghi di cura. Entrerebbe inoltre in vigore il divieto, in presenza di fonti di riscaldamento alternative, di utilizzare impianti domestici a biomassa legnosa di categoria inferiore a 4 stelle, nonché il divieto assoluto di combustioni all’aperto.