L’analisi condotta dalla Provincia di Piacenza sui microdati ISTAT relativi al mercato del lavoro della provincia di Piacenza del 2023 offre un quadro approfondito sulle differenze di genere che continuano a caratterizzare il contesto occupazionale locale. Nonostante i progressi, le donne restano svantaggiate rispetto agli uomini in vari aspetti cruciali.
Uno dei principali punti di disuguaglianza riscontrati riguarda la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Secondo l’indagine, solo il 68,1% delle donne della provincia è attivo, una percentuale inferiore di quasi 15 punti rispetto agli uomini. Il divario si amplia ulteriormente quando si analizzano i tassi di occupazione: solo il 62,6% delle donne è occupato, con una differenza di quasi 16 punti rispetto agli uomini. Inoltre, il tasso di disoccupazione femminile (8%) è superiore di quasi 3 punti percentuali rispetto a quello maschile.
Un altro aspetto che emerge dall’analisi è la tipologia di occupazione che le donne ricoprono. Sono più spesso impiegate con contratti a tempo determinato e a part-time. Il 30% delle donne lavora part-time, contro solo il 6% degli uomini, e c’è una maggiore presenza di lavoro dipendente tra le donne (85% contro il 74% degli uomini). Questa precarietà lavorativa, combinata alla natura temporanea di molti contratti, è una delle cause principali della disoccupazione femminile. Non a caso, molte donne dichiarano di aver perso il lavoro per la scadenza di contratti a termine o a causa di licenziamenti.
Nonostante la maggiore precarietà, le donne piacentine risultano mediamente più istruite rispetto agli uomini. Presentano infatti una percentuale più bassa di basse qualifiche e una quota maggiore di laureate. Tuttavia, nonostante questo vantaggio in termini di istruzione, rimangono sottorappresentate nei ruoli direttivi. Solo il 4% delle donne ricopre posizioni di comando, contro il 6% degli uomini. Le donne sono anche meno rappresentate tra i lavoratori autonomi, con solo l’8% che sceglie questa strada, contro il 18% degli uomini.
Nonostante le difficoltà, il livello di soddisfazione per il lavoro svolto è sorprendentemente alto per entrambi i generi. Più del 60% delle donne e degli uomini si dichiara soddisfatto della propria condizione lavorativa, un dato che testimonia forse una maggiore accettazione delle condizioni esistenti, sebbene non giustifichi la persistenza delle disuguaglianze.