Il Presidente Provinciale di Figisc Confcommercio Piacenza, Antonio Pancotti, smentisce le notizie circolate nelle ultime settimane , circa un presunto “cedimento” nelle trattative in corso al tavolo del Mise , tra la principale tra le Associazioni di Categoria dei gestori degli impianti di distribuzione di carburante e le Compagnie Petrolifere. Pancotti ricorda l’evoluzione della vicenda e puntualizza: “I fatti stanno cosi: a partire dall’inizio del 2025 , la FIGISC , in perfetta solitudine ha avviato un confronto con ENI per esplorare un confronto su tutti i contratti e soprattutto a) per riportare il discorso sugli affidamenti di servizi dentro regole di contrattazione collettiva, b) per garanzie normative ed economiche, e c) per porre un freno al ricorso a questa tipologia, ossia esattamente entro i termini che sin dal 2024 erano rivendicati (come li abbiam scritti sopra) e che oggi stanno dentro quasi integralmente nella bozza di disegno di legge. Ma c’e’ di più – continua Pancotti – si partiva da una situazione in cui la controparte voleva agire in assoluta libertà, fuori dagli schemi della negoziazione collettiva, degli accordi, con un contratto di appalto imposto singolarmente al gestore (come è andata avanti per anni “sul campo” fino ad arrivare a 3.300, con la protervia bulimica di alcune Compagnie, che volevano fare in modo di agire indisturbate, senza che il sindacato dovesse metterci becco. Il tutto a dispetto di quello che è circolato nelle ultime settimane su molti mezzi d’informazione”.
Pancotti rincara la dose rimarcando ancora una volta che “Sembra oggi di poter dire che i testi ministeriali contengano buona parte di quel che si voleva ottenere: a) obbligo generalizzato di contrattazione collettiva (ossia accordi con le aziende), per trattare ruoli, trattamento economico, indennizzi, preavvisi; c) ripresa di ruolo centrale delle organizzazioni di categoria; d) regolarizzazione dei contratti anomali in essere, e) regole eguali per tutti, f) meccanismi di arbitrato con potere sostitutivo nelle situazioni di stallo delle negoziazioni collettive, g) negoziazione con gli strumenti esistenti – non con l’affidamento di servizi, cioè, – per le attività non oil”.