Dopo decenni di attesa, a settembre, finalmente il Liceo Gioia ed il Romagnosi potranno avere a diposizione delle vere palestre. Anzi, quasi a compensare il lungo periodi di sacrificio arriverà la palestra più suggestiva di Piacenza con vista su palazzo Farnese.
I lavori sono ormai in fase avanzata e proprio in questi giorni si sta testando il funzionamento del riscaldamento a pavimento della più grande delle due strutture, quella da 1.000 metri quadri (sezionabile in due palestre da 500 mq.).
Questa mattina il presidente della Provincia Patrizia Barbieri, con il consigliere delegato Sergio Bursi, si è recata sul cantiere per un sopralluogo per rendersi conto dell’avanzamento dei lavori.
Due palestre da 600 e 1.00 mq.
Sarà una struttura dove gli studenti potranno fare lezione di educazione fisica ma che potrà anche ospitare eventi sportivi di pallavolo e di pallacanestro con omologazione Coni e possibilità di ospitare incontri fino alla serie C. Nella maxi struttura potrà trovare posto anche il pubblico che non è invece contemplato nella seconda parte dell’edificio, quella dove si sta lavorando ad una palestra da 600 metri quadri.
Gli spogliatoi saranno doppi, in modo di permettere l’utilizzo contemporaneo di entrambe le palestre evitando sovrapposizioni.
Tutta la progettazione opera dei tecnici della Provincia
L’intero edificio è stato progettato non da studi esterni ma dai tecnici della Provincia di Piacenza (ing. Davide Marchi, arch. Laura Tagliaferri, p.i. Roberto Da Crema, arch. Matteo Bocchi) che hanno brillantemente risolto una serie di vincoli architettonici e problematiche costruttive dando vita ad un edificio bello e moderno che non stona di fianco al Farnese.
L’ente di via Garibaldi era diventata proprietaria di 4.700 metri quadri di superfice dell’ex Laboratorio Pontieri. Su quest’area vi erano tre capannoni, due risalenti alla seconda guerra mondiale, che sono stati abbattuti (lasciando posto alle palestre) ed uno invece dei primi del ‘900 che la Soprintendenza ha ritenuto essere di maggior pregio ed ha dunque deciso di preservare (è stato consolidato con tiranti).
Vista la vicinanza con il fiume Po il terreno è ricco di falde, situate a circa tre metri di profondità, il che rende il terreno poco stabile. Un problema tecnico che i progettisti hanno superato innanzitutto con la posa di 100 pali di fondazione che arrivano a 20 metri di profondità.
Cento pali per le fondamenta
Sopra a questi pali – come ci ha spiegato l’architetto della Provincia Matteo Bocchi – è stata costruita una piattaforma di cemento che costituisce le fondamenta dell’edificio. Per non appesantire la struttura con ulteriore cemento armato ed anche per costruire un edificio più “bio-sostenibile” si è deciso di costruire una struttura interamente in legno: in legno sono le parti portanti, il tetto ed anche le tamponature interne ottenute con lastre di legno. All’esterno invece, per armonizzarsi con gli edifici circostanti sono state posate “mattonelle” che riproducono i mattoni faccia a vista.
L’edificio è collegato con il teleriscaldamento e sul porticato frontale (che servirà anche ad ombreggiare) saranno posizionati pannelli fotovoltaici per rendere “autonome” le palestre sotto il profilo energetico.
Durante la visita odierna il presidente della Provincia Patrizia Barbieri, che è anche sindaco di Piacenza, ha espresso la propria soddisfazione per come le palestre stanno crescendo ed ha anche prospettato il futuro prossimo dell’intera area. Il Comune di Piacenza è proprietario della “fetta maggiore” dell’ex laboratorio, circa 24 mila. Questo primo investimento della Provincia per costruire le palestre (l’esecuzione è stata affidata alla ditta Edilstrade) è stato pari a 4 milioni di euro.
Le palestre primo tassello di un campus scolastico
Il sindaco ha ribadito che nelle intenzioni della sua amministrazione c’è quella di creare qui un Campus scolastico che si integri con i vicini istituti e dia risposte alle crescenti esigenze di spazi da parte di scuole che vedono le iscrizioni in continua crescita.
All’ombra del Farnese potrebbe nascere un’area verde con aule, strutture didattiche ed altro, andando magari a sostituire sedi distaccate del Liceo Gioia come quella degli ex Gesuiti o andandosi ad aggiungere a quanto già esiste. Il tutto integrando e raccordando questa parte nord della città con il centro e piazza cavalli attraverso l’asse piazza Cittadella, via Cittadella.
Per farlo occorre progettualità (ed il comune ha affidato lo studio preliminare al Politecnico di Milano) ma occorrono anche tante risorse. La strada potrebbe dunque essere quella di procedere per stralci, andando ad aggiungere un edificio all’altro, mano che si trovano i fondi necessari.