Nel primo trimestre del 2025, quasi un’impresa edile su tre a Piacenza ha registrato una contrazione dell’attività. Sebbene prevalga una generale stabilità, il 30% delle aziende segnala un calo della produzione rispetto allo stesso periodo del 2024, contro un 7% che evidenzia invece una crescita. La maggioranza, pari al 63%, parla di una situazione invariata.
Il quadro tracciato dall’Ufficio studi della Camera di commercio dell’Emilia rispecchia l’andamento regionale, ma con una nota più critica per il territorio piacentino: qui, infatti, la quota di imprese che denuncia difficoltà è superiore di cinque punti percentuali rispetto alla media emiliano-romagnola.
Particolarmente delicata risulta la condizione dell’artigianato, dove solo il 2% delle imprese segnala un miglioramento e oltre un terzo (36%) registra una flessione dell’attività.
Guardando al fatturato, il comparto edile piacentino mostra una contrazione del 5,3% rispetto ai primi tre mesi del 2024, a fronte di un calo medio regionale molto più contenuto (-0,2%). Peggiora ulteriormente il dato nel solo comparto artigiano, che perde il 6,8%. Le difficoltà colpiscono soprattutto le realtà di piccole dimensioni: nelle aziende con 1-9 addetti la flessione raggiunge il 7,4%, mentre si ferma al 3% nelle imprese con 10 o più dipendenti.
Per il secondo trimestre dell’anno, le previsioni suggeriscono una certa prudenza: il 68% delle imprese (69% nell’artigianato) prevede una situazione stabile, mentre il 16% (11% artigianato) ipotizza un aumento dell’attività e il 15% (20% artigianato) teme ulteriori cali. Tra le imprese più strutturate (10 addetti e oltre), le attese sono più ottimistiche: il 26% prevede una crescita, contro solo l’8% delle più piccole (1-9 dipendenti), dove invece il 28% teme un peggioramento.
Infine, se si guarda alle prospettive su un orizzonte di dodici mesi, il 44% delle aziende prevede stabilità (41% nell’artigianato), il 46% ipotizza uno sviluppo (49% artigianato) e solo il 10% prevede un calo.