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Elezioni Regionali: sui social vincono i temi legati al cambiamento. Gli imprenditori puntano sulla continuità

In America le società che si occupano di lobbying ossia di influenzare e guidare i parlamentari ed i politici nelle loro scelte sono tantissime ed alcune molto potenti. In Italia si tratta di un fenomeno più recente. Alla prima società di lobbying e relazioni istituzionali fondata in Italia, la FB&Associati, si deve un’interessante ricerca che analizzando i social, in particolare con focus nella settimana dal 6 al 12 gennaio, ha tentato di capire se le istante sollevate dai cittadini emiliano-romagnoli su Facebook e su altre piattaforme siano coerenti con la visione del mondo produttivo della nostra regione le cui opinioni sono state raccolte attraverso una serie di approfondite interviste.

La ricerca ha esaminato il grado di allineamento tra i principali problemi e le questioni di cui hanno discusso i cittadini negli ultimi tre mesi – evidenziati dalle conversazioni online e sui principali socialnetwork e quelli sollevati dagli stakeholder del territorio espressione del tessuto attraverso

Tante le contraddizioni le ambivalenze ed i chiaroscuri che emergono dalla ricerca che ha permesso di  capire i temi e le priorità della campagna elettorale ma anche il ruolo, il peso e il punto di vista di leader nazionali e attori locali.

Vediamo dunque il quadro che emerge.

  • Salvini domina sui social, Bonaccini tra gli stakeholder. In rete vincono i contenuti legati al cambiamento mentre nel tessuto socio-produttivo forte è la domanda di continuità politica. Sempre più profondo il solco che separa cittadini ed élite: le aspettative politiche dei primi non coincidono con quelle delle seconde, con forte dissonanza.
  • Le conversazioni in rete negli ultimi tre mesi sull’Emilia-Romagna sono monopolizzate dalle elezioni regionali, dato piuttosto unico in casi analoghi che hanno interessato altre regioni teatro di appuntamenti elettorali. Il 75% delle 394mila uscite social a livello nazionale, che contengono la keyword “Emilia Romagna” si riferiscono  infatti alla competizione elettorale.
  • Salvini prevale in rete (5,22 milioni di interazioni relative alla elezioni in Emilia-Romagna) e “cannibalizza” la sua stessa candidata Borgonzoni (2,6 milioni): la vera sfida è dunque tra lui e il presidente uscente Bonaccini, la cui forza social, seppur sia imparagonabile a quella del leader del Carroccio, registra comunque buone performance (2,3 milioni di interazioni).
  • In termini di interazioni social è quindi pareggio tra Borgonzoni e Bonaccini, nonostante quest’ultimo abbia una fanbase più esigua (170 mila follower contro 266 mila) la maggiore attenzione prestata alle problematiche del territorio determina un rendimento particolarmente positivo per il presidente uscente.
  • Le performance in rete degli altri leader nazionali, in termini di interazioni relative alla competizione elettorale in Emilia-Romagna, accentuano il dominio del centro-destra: Salvini 5,22 milioni, Meloni 235.000, Di Maio 88.110 e Zingaretti 21.220.
  • La proiezione social della campagna comprova la volontà della coalizione di centro-destra di “nazionalizzare” la competizione, sono 5 i contenuti al giorno sull’Emilia-Romagna rilanciati da Salvini, e il simmetrico tentativo da parte del centro-sinistra di attribuirvi una valenza strettamente locale, rilanciando contenuti di carattere locale (ad es. a sanità e occupazione).
  • La storia che ha dominato sul racconto delle elezioni è quella del movimento delle Sardine (19.599 menzioni associate alla keyword Emilia-Romagna). Le prime tre notizie che hanno fatto più eco in termini di condivisioni (875.400 in totale) riguardano, infatti, le Sardine, che dal punto di vista social rappresentano il principale contrappeso allo strapotere di Salvini e Meloni, nonostante una buona performance complessiva di Bonaccini.
  • L’attenzione agli aspetti programmatici della competizione elettorale, dedicata dalla rete, è bassa e si concentra su lavoro (67.300 uscite), sanità (36.900) e sicurezza (27.800). La trattazione di questi temi – eccetto che per l’ambito sanitario – risulta peraltro superficiale.
  • Gli stakeholder intervistati – figure apicali di associazioni di rappresentanza, comparti imprenditoriali e professionali, enti di ricerca e organizzazioni di cittadinanza attiva, etc – appaiono nel complesso soddisfatti dell’operato politico della giunta regionale uscente e del suo presidente Bonaccini.
  • Le priorità programmatiche indicate da questi gruppi sono lavoro, con particolare riguardo per la qualità di quello giovanile, e innovazione nella duplice accezione infrastrutturale (reti, internazionalizzazione, digitale) e imprenditoriale (start-up ed incubatori di impresa).
  • L’autonomia differenziata – in funzione della quale sarebbero trasferite alla regione competenze oggi appartenenti alla “legislazione concorrente” con lo Stato – è inoltre percepita come un’ulteriore opportunità di sviluppo, i cui concreti risvolti risultano tuttavia indefiniti. I segmenti produttivi maggiormente innovativi si caratterizzano per una diversa e nuova domanda di attenzione ai propri bisogni specifici rispetto all’imprenditoria tradizionale.
  • Ad una più stretta integrazione dei comparti industriali regionali alle “catene del valore” continentale corrisponde una domanda politica di sostegno all’internazionalizzazione e di rafforzamento di quei percorsi che consentono alle singole imprese di fare rete e aumentando così la competitività fuori dai confini nazionali.

La ricerca completa a cui ha collaborato FB Bubbles si può scaricare a questo link: Emilia Romagna al voto Ricerca completa

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