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Fa discutere lo “sfratto” dell’F104 dal giardino dell’Università Cattolica di Piacenza

La decisione presa dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di rimuovere il Caccia intercettore F-104, da anni collocato all’interno del giardino dell’ateneo sta facendo discutere. C’è chi condivide questa decisione poiché un aereo da combattimento non sarebbe un simbolo di pace e dunque stonerebbe con un’Università di matrice cattolica.

Molti altri ricordano che quell’aereo fu collocato li in onore della passione per il volo e per gli studi scientifici del fondatore dell’ateneo padre Gemelli. L’aereo probabilmente avrà come destinazione finale Volandia il parco divertimenti dedicato al volo che sorge in zona Malpensa. La decisione di rimuovere l’aereo è stata presa dai consigli di facoltà della sede piacentina.

Il sociologo fiorenzuolano Paolo Mario Buttiglieri, in una nota stampa paragona questa scelta ai «martelli dell’Isis che dopo essersi abbattuti sulle statue di Mosul hanno colpito simbolicamente un monumento all’aeronautica e questa volta per mano di intellettuali occidentali».

 «Dopo questa decisione – continua Buttiglieri – vedremo che qualcuno chiederà la rimozione del monumento alla lupa in piazzale Roma. In altre parole alla Cattolica è di moda l’intolleranza di tipo islamico contro i reperti storici».

Sulla vicenda è intervenuto anche l’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, il generale Dino Tricarico secondo cui questa visione del F104 come simbolo di guerra è  «una polemica stantia, ammuffita, senza senso, frutto della cultura della Difesa che c’è oggi in Italia. L’F-104 – ha spiegato il generale – nasce come un sistema di difesa aerea e molti di questi aerei sono stati destinati a proteggere i cieli d’Italia da qualsiasi pericolo».

Il direttore della sede piacentina della Cattolica, Mauro Balordi, difende invece la scelta e ricorda come questo F104 non abbia nulla a che vedere con gli aerei che pilotava padre Gemelli e neppure con i suoi studi scientifici. «anche se non è un aereo da guerra – ha detto – comunque richiama vicende legate alla guerra e c’era il rischio che venisse frainteso».

 

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