La storia infinita della crisi del Mercatone Uno non ha trovato porte aperte in Regione. Leggendo le risposte alle diverse interrogazioni presentate in Assemblea legislativa e valutando altri documenti politici presentati, in particolare, dal gruppo Pd salta agli occhi l’incapacità dell’amministrazione regionale di affrontare strutturalmente problemi di questa natura e, contestualmente, l’abitudine del presidente Stefano Bonaccini di scaricare le responsabilità su altri. Quando il gioco diventa difficile, insomma, la Giunta regionale si fa di nebbia”.
Ne è convinto il consigliere Fabio Callori di Fratelli d’Italia che aggiunge:
“Bonaccini, già con il nuovo look elettorale, non si lascia scappare alcuna occasione per propagandare la bontà della propria azione amministrativa. Peccato per lui che trapelino ovunque le crepe di un’amministrazione che è di facciata più che di sostanza. L’apparenza sembra essere tutto per il governatore dell’Emilia Romagna, che, nel suo ruolo di presidente della Conferenza delle Regioni, ha accettato in questi giorni anche l’ennesima nomina, quella a presidente ad interim dell’Aifa, l’Agenzia italiano del farmaco, ricevuta dalle mani del ministro 5 stelle Giulia Grillo. Prove di alleanza con i pentastellati in vista delle elezioni regionali che vedono un Pd traballante? Qualche organo di stampa lo ha suggerito, anche a fronte dell’inciucio nella commissione regionale di inchiesta sui fattacci di Bibbiano, richiesta a gran voce dal centrodestra, dove l’ufficio di presidenza è stato spartito tra Pd, Sinistra italiana e, appunto, M5s. Ma tornando al tema delle politiche regionali in settori in grande affanno e in situazioni di crisi come quella del Mercatone Uno, rileviamo che l’annunciata e tanto sbandierata somma di 150.000 euro messa a disposizione dalla Regione per le 450 famiglie in difficoltà non solo è stata suddivisa in due annualità, ma è diventata, nella realtà, un micro-obolo a dipendente, se si considera la platea degli aventi diritto. La Regione non ha ancora garantito ammortizzatori sociali a tutti quei dipendenti che decidessero di licenziarsi per intraprendere un’altra strada e la cassa integrazione termina a dicembre. Questo per evidenziare, se mai ve ne fosse necessità, la prassi regionale di privilegiare gli annunci, per esempio delle risorse distribuite a pioggia e solo all’apparenza copiose, piuttosto che entrare nel merito e affrontare le situazioni difficili. Non crediamo, infatti, che Bonaccini, già in campagna elettorale, possa spendere il suo prezioso tempo per partecipare ai Tavoli dove si discute del futuro di aziende in crisi e dei tanti lavoratori messi in ginocchio. Per questo aspettiamoci tanti altri annunci ad effetto mentre l’economia regionale e il suo territorio arrancano”.