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Farmaci contraffatti: operazione dei NAS coinvolge anche Piacenza

Undici arresti, un deposito farmaceutico ed una catena di farmacie sottoposte a sequestro e perquisizioni in tutta Italia.

È questo il bilancio di un’operazione condotta dai carabinieri del Nucleo anti sofisticazione di Milano in diverse province della Penisola fra cui Piacenza. Il blitz è scattato all’alba di oggi con l’esecuzione di undici misure cautelari in carcere nei confronti di altrettanti soggetti accusati di associazione per delinquere finalizzata al furto di farmaci, alla truffa ai danni di privati ed enti pubblici, ricettazione, falsificazione, riciclaggio di specialità medicinali e autoriciclaggio.

L’operazione, denominata “Partenope” ha interessato la provincia di Milano, quelle di Brescia, Bologna, Napoli, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Firenze, Taranto e Novara.

Sono state effettuate oltre 30 perquisizioni.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo si era specializzato nella contraffazione di farmaci applicando un falso bollino alle confezioni di medicinali.

In pratica padre e figlio, originari di Napoli, farmacisti, regolarmente iscritti all’Albo, acquistavano medicine, tra cui antitumorali, dalle aziende farmaceutiche utilizzando lo sconto riservato ai farmaci destinati agli ospedali. Una volta contraffatte le etichette li rivendevano nelle loro quattro farmacie (due in Campania e due a Firenze). Un business che avrebbe fruttato loro, in un anno 5 milioni di euro. Sono stati entrambi arrestati.

Vi era poi un secondo gruppo criminale, totalmente slegato dal primo, che rubava i farmaci con l’aiuto di due dipendenti collusi di una ditta farmaceutica, una dirigente ed un  magazziniere. I farmaci venivano reimmessi sul mercato servendosi di altri complici nel campo della distribuzione. Questi ultimi creavano anche documenti validi per la commercializzazione. Proprio a questo secondo gruppo sarebbe legato l’arresto avvenuto nel piacentino. A finire in manette sarebbe un piacentino 65enne, stretto collaboratore di una farmacia della Val D’Arda a cui venivano rivenduti i farmaci rubati e che è stata perquisita.

Le indagini erano incominciate nell’ottobre 2017, dopo che nel marzo 2016 la farmacia “Caiazzo” situata nell’omonima piazza milanese era finita al centro di un’indagine della Dda perché acquistata grazie ai proventi del traffico di stupefacenti delle famiglie di ‘ndrangheta dei Marando e dei Romeo.

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