Il costo di un caffè. E’ quello che Federfarma Piacenza chiede ai cittadini piacentini di devolvere a Telefono Rosa in occasione della campagna “Metti pressione alla violenza”, lanciata in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre scorso. Meccanismo molto semplice: per ogni misurazione della pressione in una delle farmacie convenzionate con l’iniziativa (al momento una sessantina) si chiede al paziente di donare almeno un euro per la causa. L’idea viene da Isabella Restori, dott.ssa di Federfarma, e del dott. Francesco Peroni della Farmacia Genesi di Caorso.
“La nostra attività a favore del territorio – sottolinea Restori – è iniziata con la raccolta fondi per finanziare la riqualificazione di un’area del Centro Salute Donna. Dopodichè abbiamo proseguito con la campagna di sensibilizzazione sul tumore al seno e oggi vogliamo continuare con il supporto alle donne vittime di violenza per mantenere viva l’attenzione nei confronti della loro salute fisica e psicologica. Siamo capillarmente sul territorio e vicini alle realtà personali del quotidiano, instaurando così un rapporto di fiducia che ci consente di indirizzare le donne vittime di violenza”.
Nel 2016 sono state contate 120 donne uccise. Anche nel 2017 la media è di una vittima ogni tre giorni. Negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state 1.740, di cui 1.251 (il 71,9%) in famiglia. Ai femminicidi si aggiungono violenze quotidiane che sfuggono ai dati ma che, se non fermate in tempo, rischiano di fare altre vittime: sono infatti migliaia le donne molestate, perseguitate, aggredite, picchiate, sfregiate. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso.
“La conclusione di questo progetto – aggiunge Peroni – ci è sembrato naturale fosse l’8 marzo, la festa della donna. Vi sarà un contributo che verrà dato anche dalle stesse farmacie aderenti all’iniziativa”.
Donatella Scardi sottolinea che la prima grande problematica è riconoscere la violenza, prendere coscienza. “Soprattutto noi donne tendiamo a giustificarla molto. Tutto ciò che può intercettare un momento di disagio, come può essere il farmacista o il medico, possono essere una risorsa importantissima, perchè può intercettare un bisogno e indirizzare la persona a noi di Telefono Rosa, dove ci sono donne che non vogliono giudicare, dove la vittima si può sentire libera di parlare”.