«Quando sono andato per la prima volta in Europa, mi sono sentito dire “lei è il ministro dell’Agricoltura? L’Italia ha un ministro”? Oggi, il 90% delle decisioni per l’agricoltura vengono prese in Europa o nelle Regioni. Per questo è fondamentale esserci in queste istituzioni».
Lo ha detto il ministro per le Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, incontrando ieri, 15 luglio, numerosi agricoltori, imprese, rappresentanti sindacali delle principali organizzazioni agricole. Il ministro è stato ospite alla Festa della Lega di Podenzano, invitato dalla deputata Elena Murelli e dal senatore Pietro Pisani.
Tanti i temi trattati da Centinaio che ha risposto alle numerose domande degli agricoltori. Il ministro ha puntato sulla necessità di difendere il Made in Italy «e di garantire che il cittadino sappia se il cibo in tavola sia italiano o meno. Dall’Asia arriva riso trattato con fitofarmaci che in Europa sono proibiti da 30 anni. E questa è una grande e difficile battaglia da combattere, soprattutto in Europa».
Tra le priorità, Centinaio ha elencato la necessità di evitare i tagli previsti nella prossima Pac, che per l’Italia significherebbero 4 miliardi in meno.
«L’agricoltura italiana – ha sottolineato – è una Ferrari. Ma è come se qualcuno avesse messo sabbia nel motore. Vedremo di capire cosa non funziona. La macchina va resa più semplice – la burocrazia costa 7.000 euro l’anno a ogni agricoltore, portare il costo a 4mila sarebbe un successo – e l’organismo pagatore Agea dovrà funzionare meglio, perché è vergognoso che in alcune regioni vegano pagati ora i Psr del 2015. O funziona, o Agea chiude».
Su un tema sensibile per l’agricoltura piacentina, le quote latte, il ministro ha annunciato che «ci sarà una commissione di saggi per affrontare il tema delle multe. La Ue ci ha detto: o pagate o scatta la procedura di infrazione. Noi vedremo di distinguere tra chi non ha pagato, perché in buona fede, o perché ha fatto il furbo».
Anche un altro gioiello italiano, il vino, vedrà presto novità: «La prossima settimana firmerò quattro decreti attuativi, chiesti dal mondo vitivinicolo, del Testo unico del vino».
Infine, per Centinaio «va ristabilito un buon rapporto tra agricoltori e trasformatori, spesso fonte di crisi per la formazione dei prezzi».
L’ultimo intervento, il ministro lo ha riservato al lavoro, al Decreto dignità: «Abbiamo portato meno immigrati e un lavoro più dignitoso. Il Pd e la Cgil avevano tolto i voucher in agricoltura e nel turismo. Noi li abbiamo rimessi. Il Decreto garantirà più lavoro e più tutele a chi adesso, invece, è sfruttato con paghe da fame».