Un piano studiato nei minimi dettagli, una voce rassicurante al telefono e una donna vestita di nero alla porta. Così una truffatrice ha tentato di sottrarre 1,2 kg di oro a un’anziana di Monticelli d’Ongina, nel Piacentino. Ma il colpo, da decine di migliaia di euro, è stato sventato grazie al tempestivo intervento dei carabinieri, che hanno arrestato in flagranza di reato una 43enne campana.
Il raggiro è andato in scena nel primo pomeriggio di martedì 14 maggio. La vittima, una donna di 80 anni, ha ricevuto una telefonata sul numero fisso di casa: all’altro capo, un uomo che si è spacciato per carabiniere di Cremona. Con tono allarmante, l’interlocutore ha raccontato che l’auto intestata al marito risultava coinvolta in una rapina e che, per escludere sospetti, era necessario far verificare tutti gli oggetti in oro presenti in casa.
Con abilità, l’uomo ha tenuto l’anziana al telefono per oltre mezz’ora, guidandola mentre sistemava i gioielli su un panno bianco. Poco dopo, secondo quanto preannunciato, alla porta si è presentata una donna che ha dichiarato di essere un’“incaricata del Tribunale di Piacenza”. Ha fotografato i preziosi e i documenti della coppia, poi ha riposto tutto in un sacchetto marrone che ha infilato nella borsa, allontanandosi a piedi.
Ma i carabinieri della Stazione di Monticelli erano già sulle tracce dei truffatori. Allertati dalla Centrale Operativa di Fiorenzuola per precedenti segnalazioni, i militari erano in pattuglia nel centro abitato quando hanno notato una donna sconosciuta con atteggiamento sospetto, intenta a parlare al telefono. Fermata per un controllo, ha mostrato nervosismo e non ha saputo spiegare la sua presenza in zona. Nella borsa, i carabinieri hanno trovato il bottino: circa 1,2 kg di gioielli in oro.
Pochi minuti dopo, è arrivata la telefonata dell’anziana: “Mi hanno appena truffata”. Recatasi in caserma con il marito, ha riconosciuto senza esitazione la donna arrestata. Anche il marito ha confermato l’identità.
La truffatrice, senza documenti, è stata identificata con rilievi foto-dattiloscopici e trattenuta nella camera di sicurezza del Comando di Fiorenzuola. Dopo aver manifestato sintomi d’ansia, è stata visitata al pronto soccorso e dimessa con una prescrizione di ansiolitici.
I preziosi, stimati tra gli 80mila e i 90mila euro, sono stati restituiti alla coppia nel pomeriggio stesso. I carabinieri proseguono le indagini per identificare il complice che ha agito al telefono.