Al Park Hotel questa mattina è arrivato Roberto Fiore, fondatore di Forza Nuova impegnato attualmente in campagna elettorale. Ieri era a Bologna, dove una quindicina di militanti lo hanno accolto col saluto romano e slogan come “Boia chi molla”. Sono seguiti scontri tra agenti della polizia e centri sociali. Questa mattina era a Parma, verso le 12 30 è arrivato a Piacenza in un clima tranquillo, nonostante la presenza delle Forze dell’Ordine.
“Le nostre città stanno assomigliando sempre più a Macerata – ha esordito Fiore, già condannato per eversione e per vent’anni latitante nel Regno Unito -, oggi ogni padre di famiglia ha l’incertezza su quello che capiterà al proprio figlio, difficile farlo uscire fuori casa. Figli se ne fanno sempre meno, con l’aggiunta dell’immigrazione incontrollata. Il nostro sistema economico non aiuta, ha le ali tarpate”. “Io stesso ho fatto campagne contro i nigeriani a Castelvolturno – ha proseguito -, ne ha parlato anche Saviano, padrone della sinistra libera. Le nostre città sono state distrutte dalla politica, noi vogliamo abbracciare la gente, perchè stata lasciata sola”.
Nella sua invettiva nei confronti dello Stato Fiore si rivolge in particolare alla famiglia: “Secondo i politici doveva essere demolita, per questo sono stati concessi i matrimoni gay. Nel futuro ci saranno 36 milioni di italiani e 20 milioni di stranieri. Ci sono abbastanza motivi per una ribellione”. Poi fa riferimento ai casi sopracitati di Bologna: “C’è un sistema che vuole la destabilizzazione, ma non temiamo questo genere di affronti. E’ impossibile concepire la rinascita dell’Italia senza partire dai valori etici. La nostra aggregazione patriottica crescerà ancora molto dopo il 4 marzo”.
Presenti anche i candidati Giovanni Pietro Zoncati, Maurizio Callegari, Oreste Bocchi, Silvia Bellazzini e Tiziana Amore.