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    Foti (FdI): “on. De Micheli smemorata. La richiesta di militari fu fatta da Dosi nel 2016”

    «La smemorata onorevole De Micheli si guarda bene dal dire che la richiesta di un nuovo utilizzo dei militari  a Piacenza, nell’ambito della operazione strade sicure, venne per primo richiesta dal sindaco del suo partito – Paolo Dosi – che il 20 gennaio 2016 dette l’annuncio di avere formulato al prefetto  una richiesta in tal senso nel corso della tradizionale Festa della Polizia Locale».

    Non si è fatta attendere la replica di Tommaso Foti all’accusa di “irresponsabilita” rivoltagli dall’esponente del PD.

    «Evidentemente troppo occupata dalle intestine liti romane ‎che devastano il suo partito – continua il parlamentare di Fratelli d’Italia –  la De Micheli ignora, o fa finta di farlo, che in ben due occasioni in consiglio comunale, una volta dai banchi della maggioranza e una volta da quelli della minoranza, i consiglieri del PD del capoluogo hanno ritenuto utile richiedere l’assegnazione di un contingente di militari in servizio di ordine pubblico nella nostra città».

    «Nel definire “irresponsabili” i componenti dei consigli comunali che, pur in ruoli amministrativi diversi, hanno convenuto essere utile alla città il ricorso ai militari – prosegue Foti – la De Micheli mostra un complesso di superiorità , nei confronti di coloro che localmente rappresentano il suo come altri partiti, che mal si coniuga, con gli scadenti risultati da lei personalmente conseguiti, ad ogni tornata elettorale, nel territorio piacentino».

    «Se quella della esponente del PD vuole essere  una polemica fine a se stessa e solo buona per apparire gliela lascio tutta, ma non venga ad insegnare che cosa serve – o meno – per aumentare la sicurezza sul territorio piacentino, evocando – per di più – mai percepiti meriti al riguardo da parte del Governo di centro sinistra. E’ certo che se l’esponente del PD frequentasse più qualche festa di paese anziché animare talk show e salotti televisivi – conclude Foti – avrebbe una migliore e più chiara percezione di cosa chiedono i piacentini e, come in questo caso, si risparmierebbe figure barbine».

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