Sembra che la Regione non riesca a gestire il problema del traffico di flusso tra Lombardia e Emilia-Romagna”; questa l’accusa lanciata in Aula in un’interrogazione immediata da Tommaso Foti (Fdi-An) che chiede all’assessore ai trasporti, Raffaele Donini, un’intesa a tre tra governo e Regione Emilia-Romagna e Lombardia per evitare “una secessione viaria” con la conseguente paralisi dei collegamenti stradali tra le due regioni. Il consigliere punta il dito sulla situazione più grave, quella del ponte Colorno-Casalmaggiore – chiuso a tempo indeterminato da settembre per una lesione delle travi – ma segnala anche le code infinite sul ponte Verdi che collega Roccabianca a San Daniele Po (Cremona) dovute al senso unico alternato, l’intasamento del ponte Viadana-Boretto, i lavori di manutenzione sul ponte Po tra Pieve Porto Morone (Pavia) e Pievetta di Castelsangiovanni (Piacenza) e il ponte a senso unico alternato sul Taro, tra Roccabianca e Sissa Trecasali.
L’assessore, sollecitato in Aula anche dal consigliere Massimo Iotti (Pd) per l’attraversamento Colorno-Casalmaggiore, rassicura sull’urgenza della Regione di aprire al più presto un’interlocuzione tra governo e Lombardia. Nessun intento di secessione, specifica, spiegando poi che ulteriori risorse verranno stanziate dalla Regione Emilia-Romagna e che, per quanto riguarda il trasporto pubblico, sono state già attivate soluzioni provvisorie (come l’aumento di corse sulla linea Parma-Casalmaggiore e aumento di carrozze sui mezzi Trenord). L’assessore comunica poi lo stanziamento di un milione di euro in programma per il ponte Verdi, la riapertura al traffico con senso unico alternato per il ponte sul Taro, lavori in corso per l’attraversamento Viadana-Boretto, e, infine, specifica che i lavori sul ponte Po tra Pieve Morone e Castelsangiovanni sono di competenza della Provincia di Pavia.
“Un bollettino di guerra dal punto di vista strutturale,” commenta Foti, “apprezzo che si sia trovata una soluzione per il trasporto pubblico, ma vorrei anche ricordare che il ponte di Colorno serve da collegamento economico col Brennero, e i tir rimangono in forte difficoltà, come tutte le infrastrutture di confine che si trovano sotto un effetto domino. Mi auguro che l’assessore si faccia carico seriamente del problema”.