La bellezza di un piazzo dalla tradizione ultrasecolare e allo stesso tempo semplice. La pizza soddisfa tutti, e le nuove pizze Eataly anche. Ieri sera la presentazione, con tanto di assaggio, durante un evento organizzato da Eataly Piacenza.
A guidare la definizione della ricetta è stato Francesco Pompilio, capo maestri pizzaioli Eataly, che in apertura ha spiegato le peculiarità del prodotto: “Il progetto nasce per dare un’identità alla nostra pizza Eataly, che si trova nel solco tra la napoletana e la romana. Si rifà agli albori, seguendo pilastri importanti su cui è stato costruito il futuro”. Davide Rovati, vie presidente Slow Food Emilia Romagna, ha enunciato la “filosofia Slow Food”. “Grazie ai 150 presidi in Italia e ai circa 600 nel mondo ci proponiamo di preservare la tradizione italiana all’estero, le piccole produzioni, piccoli pezzi della nostra storia che poco a poco se ne stanno andando. Condividere questo prodotto è molto importante”. Pompilio si è dedicato allo studio dell’impasto delle guarnizioni di concerto con lo Executive Chef Enrico Panero, del produttore delle farine Fulvio Marino e dell’esperto pizza di Slow Food Antonio Puzzi.
Quattro pilastri per una pizza squisita: filiera, espressione della profonda conoscenza del territorio, la lavorazione, di chi ha lunga pratica e conoscenza dei degli ingredienti, la leggerezza, basata su una lavorazione di circa 50 ore, infine dalla convivialità della pizza stessa.
Il Giro d’Italia tra i presìdi Slow Food parte dal classico, dalla Margherita, per proseguire tra Roma, Milano, Torino e Pinerolo, Piacenza, Genova, Forlì, Trieste, Firenze e Bari. Ognuna con una peculiarità distintiva del territorio: la pizza Piacenza, ad esempio, è una Bianca con Fiordilatte “Bosco Gerolo”, caciotta tenera “Valsamoggia”, Mariola “Salini”, olio evo DOP Brisighella “Terra di Brisighella”.