L’Assemblea legislativa alza la voce con Trenitalia: alla giunta l’incarico unanime di trovare una soluzione alla decisione dell’azienda di chiudere le biglietterie di Fiorenzuola d’Arda a Piacenza, di Lugo a Ravenna (che ha già chiuso i battenti) e Borgotaro a Parma. Un’investitura arrivata ieri quando il Parlamento regionale ha approvato all’unanimità una risoluzione presentata da Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) e Matteo Rancan (Lega nord) e integrata dagli emendamenti presentati dai consiglieri del Partito democratico (Mirco Bagnari, Gian Luigi Molinari, Katia Tarasconi, Manuela Rontini e Alessandro Cardinali).
L’atto d’indirizzo impegna l’esecutivo regionale a “intervenire sull’azienda affidataria del servizio per sospendere la chiusura delle tre biglietterie”, “ad attivarsi per chiedere a Trenitalia momenti di confronto con le amministrazioni locali, i comitati dei pendolari e le organizzazioni sindacali”, “a sollecitare Rfi per ripensare gli spazi all’interno delle stazioni realizzando servizi utili ai passeggeri” e “ad attivarsi, anche attraverso la conferenza Stato-Regioni, per chiedere al governo di implementare le risorse per il trasporto pubblico”.
IL DIBATTITO. “La chiusura definitiva della biglietteria di Fiorenzuola d’Arda- ha spiegato Tagliaferri- comporterebbe un declassamento della stazione a fermata con la conseguente penalizzazione del bacino turistico della Val d’Arda e delle centinaia di pendolari”. E ricordando le tappe che hanno portato alla prossima chiusura della biglietteria ha domandato: “Perché a contratto di servizio appena sottoscritto Trenitalia smentiva categoricamente la volontà di chiudere la biglietteria e l’assessore Donini sottolineava la contrarietà della Regione alla chiusura di qualsiasi biglietteria sul territorio regionale? Non posso sicuramente credere che l’azienda e la Regione non conoscessero il contratto sottoscritto. Evidentemente qualcosa è intervenuto nel corso dello scorso anno che ha determinato una modifica dell’atteggiamento dell’azienda. L’eventuale decisione sulle biglietterie da mantenere o dismettere va operata- ha rimarcato- in maniera trasparente e concertata. Chiediamo quindi che la Regione apra un tavolo di concertazione con l’Azienda per concordare quali biglietterie mantenere e quali no, assumendosene la responsabilità. È inutile nascondere che molto dipende dalla volontà dell’Azienda, ma è altrettanto vero che nel corso dell’estate il vertice di Trenitalia è cambiato e che, dalle parole espresse in sede di insediamento il nuovo Amministratore delegato l’Azienda avrebbe garantito una rinnovata disponibilità dell’Azienda nei confronti dell’utenza, e di quella pendolare in particolare”.
Parole a cui si sono affiancate quelle di Mirco Bagnari (Pd) che, riferendosi alla biglietteria di Lugo, ha sottolineato come il problema principale sia “l’atteggiamento dell’azienda” che denota “uno scarso rispetto per le istituzioni e della cittadinanza. Quella di Lugo come quella di Fiorenzuola è una biglietteria che non serve solo gli abitanti del comune di Lugo ma è il punto di riferimento di altri nove comuni. La chiusura definitiva della biglietteria con personale è arrivata- ha continuato il democratico- nel momento meno opportuno: quando partiva l’integrazione tariffaria treno-autobus e questo ha creato molti problemi. Si deve sollecitare il gestore a dialogare con le amministrazioni”.
Dai banchi del Pd ha fatto sentire la propria voce anche Gian Luigi Molinari: “Dobbiamo far arrivare all’azienda la nostra voce in modo unanime. Le decisioni prese non tengono conto del servizio ma derivano da meri calcoli. Se Trenitalia sarà sorda alle nostre richieste a questo messaggio ne seguiranno ben altri”. E quella della biglietteria, ha incalzato Katia Tarasconi (Pd) è solo uno dei problemi perché “i pendolari sono anni che devono convivere con treni sporchi, piccoli, sempre pieni e di continuo in ritardo”. Sempre dai banchi dem Manuela Rontini ha affermato: “Bisogna pretendere collaborazione e rispetto delle amministrazioni. Trenitalia e Rfi devono dare seguito agli impegni e garantire i servizi ai cittadini”.
Lato Lega nord è stato Matteo Rancan a porre l’accento sul lavoro svolto dalla politica: “Il vero problema è che sembra che sia il fornitore dei servizi a dettare la linea alla Regione. Una stazione senza biglietteria non ha senso. Noi un segnale forte lo stiamo mandando. Vediamo se il fornitore farà ancora orecchie da mercante”.
Dal Movimento 5 stelle, i cui emendamenti sono stati bocciati, Andrea Bertani ha intestato alcune responsabilità “all’assessore Donini. Il tema su cui siete carenti è quello del controllo. Controllare i gestori dei servizi è un compito vostro”.
TENSIONE IN AULA. Momenti di tensione in Aula quando Silvia Piccinini (M5s) ha presentato una risoluzione (da abbinare a quella sulle biglietterie) per porre l’attenzione sulla stazione di “Bagnolo (Reggio Emilia) lungo la linea Reggio Emilia-Guastalla. Oltre ai ritardi dei treni- ha dichiarato la Cinque stelle in Aula- i cittadini devono convivere con una stazione che si trova in uno stato pietoso con guano di piccione e i resti di un tetto bruciato”. Parole che hanno suscitato la reazione di Gian Luigi Molinari (Pd): “Questa è un’operazione che svilisce la precedente risoluzione. È una provocazione fuori tema. Dei temi di cui stiamo parlando- ha attaccato- non ve ne frega nulla”. Controreplica della capogruppo Cinque stelle: “La risoluzione dà voce a un altro territorio. Non voglio rubare la scena a nessuno”.
L’assessore Donini è intervenuto rassicurando la consigliera M5s annunciando di aver illustrato a Rfi i problemi esposti da Piccinini e chiedendo un intervento rapido. Informazione che ha portato la pentastellata a ritirare la risoluzione.
GLI IMPEGNI DELL’ASSESSORE. “L’Aula per me è sacra”, ha poi detto Donini aprendo il suo intervento in Assemblea legislativa poco prima dell’approvazione della risoluzione. “L’impegno sulle biglietterie con questo atto acquista ancora più forza- ha continuato-. Domani (oggi, ndr) incontrerò con i sindaci Rfi e Trenitalia per trovare soluzioni. Sovraintenderò i tavoli tecnici. E anche se Trenitalia non accettasse le nostre proposte la soluzione che vedo è solo una: le biglietterie non possono chiudere”.