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Guardie zoofile intervengono per verificare le condizioni di due cani e vengono aggredite verbalmente

Grave episodio ai danni della guardie di Enpa che sono state aggredite verbalmente, in pieno pomeriggio, a Piacenza, nei pressi di via Lanza.

«Le guardie – spiega il capo Nucleo Enpa Michela Bravaccini – stavano intervenendo a seguito di una segnalazione riguardante due cani simil pitt bull detenuti su un balcone senza ricovero e senza riparo alcuno da intemperie. Gli operatori si erano già allontanati dal luogo del controllo e stavano cercando di identificare i proprietari dei cani risultati assenti dall’abitazione. Ritornati al mezzo d’ordinanza, dopo pochissimi minuti, sono stati raggiunti da quatto persone, tre uomini ed una donna di giovane età. L’uomo al centro del gruppo, si è identificato come proprietario dei cani oggetto del controllo. Da quel momento le Guardie sono state oggetto di una aggressione verbale senza motivazione alcuna a parte del ‘’branco”».

»La violenza espressa sia nel linguaggio sia con atteggiamento fisico dal primo uomo, era supportata dagli altri due con sberleffi e sorrisi di scherno ed altri atteggiamenti palesemente intimidatori. Il tutto si è svolto su una via pubblica, in presenza dei passanti che incuriositi si soffermavano, per poi affrettarsi ad andarsene quando la volgarità del linguaggio e la rabbia con cui venivano espressi epiteti piuttosto che minacce assumevano toni cruenti e rabbiosi».

Il tutto è durato per almeno venti minuti e le guardie con calma, hanno spiegato più volte al gruppo che rivestivano la qualifica di Pubblici Ufficiali. Gli operatori sono riusciti a mantenere calma e sangue freddo evitando il peggio «Non è semplice – ha sottolineato Michela Bravaccini –  non reagire quando si è oggetto di minacce, insulti, sberleffi, soprattutto portate da più persone, ma le nostre guardie hanno subito compreso il rischio della situazione: quel gruppetto era pronto a menar le mani alla più piccola reazione,  malgrado le divise e la macchina di ordinanza».  Visto il pericolo e considerato che la situazione poteva degenerare da un momento all’altro, è stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. A quel punto il gruppo si è dileguato.

Nei giorni seguenti grazie ad accertamenti svolti dagli uffici delle guardie Enpa si è giunti ad identificare con certezza due dei quattro aggressori, uno dei quali è risultato essere realmente il proprietario dei cani oggetto del controllo nonché il principale assalitore

«E’ stato relativamente semplice identificare queste figure, grazie alla targa di un auto e alla leggerezza con cui le persone utilizzano il social Network Facebook –  ha spiegato il capo Nucleo Bravaccini. – Una volta raccolti tutti gli elementi utili è stata inoltrata denuncia alla Procura della Repubblica a carico dei soggetti identificati nonché di quelli non noti per in reati di violenza o minaccia a Pubblico Ufficiale (336 C.P.), interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità (Art 340 C.P.), oltraggio a Pubblico Ufficiale (341-bis C.P.), rifiuto d’indicazioni sulla propria identità personale (651 C.P.).

«Le Guardie dell’Enpa – conclude il responsabile – hanno sempre come principale obbiettivo il benessere degli animali, instaurando un rapporto fiduciario, quando possibile, con i proprietari degli stessi, ma non è assolutamente accettabile che chicchessia si senta legittimato ad aggredire, insultare, minacciare, diffamare ed intimidire non solo una guardie zoofila di Enpa ma qualunque altra persona. Siamo stanchi di vedere persone che nel pieno torto, avendo loro creato consapevolmente malessere a degli animali cerchino nella violenza o nell’intimidazione un escamotage per sfuggire ai loro doveri. Se prendi con te un animale, che esso sia da affezione o da reddito hai il dovere e l’obbligo di detenerlo secondo le leggi che lo tutelano».

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