Si sono dati appuntamento questa mattina a mezzogiorno gli Usb di varie città d’Italia per manifestare la loro vicinanza ai 33 operai della Gls di Montale che da ormai due settimane e oltre scioperano sul tetto dell’azienda di via Riva. Un Primo Maggio sicuramente diverso, con un significato ancora più profondo, secondo i contestatori. Si sono ritrovati nei pressi organizzando un pranzo comune, a cui sono in seguito stati invitati anche gli stessi 33 sul tetto.
Presente anche Pierpaolo Leonardi dell’Esecutivo Nazionale USB, il quale ha voluto sottolineare il proprio sdegno nei confronti di questa situazione: “Festeggiamo il primo maggio con i facchhini ancora sul tetto della Gls. Una vertenza durissima che ha visto 33 lavoratori iscritti al nostro sindacato licenziati perchè hanno partecipato alle lotte da noi indette per migliorare le condizioni di lavoro, salario e diritti dei lavoratori stessi. Ieri abbiamo incontrato il Ministero dello Sviluppo Economico dopo una serie di incontri con la Prefettura. Si è aperto un percorso di confronto con il Governo per denunciare anche le condizioni che vive tutta la logistica nel nostro Paese.
[…] Noi non facciamo concertoni, siamo in quei luoghi in cui la schiavitù la fa ancora da padrone. La schiavitù si ripresenta nell’era moderna nei campi dei braccianti o nella logistica, è drammatica immaginare che dobbiamo salire ancora sui tetti per difendere il posto di lavoro dall’arroganza di un padronato che ha avuto troppo spazio per agire indisturbato”. Ha inoltre specificato che il Ministero ha promesso che “qualora Gls non riveda le proprie posizioni in merito ai licenziamenti, si aprirà un tavolo di confronto”.
Gli stessi promotori dell’iniziativa hanno invitato i 33 a scendere dal tetto, “per essere ancora più uniti” in questo Primo Maggio. I facchini hanno accettato, dichiarando in coro di “aver fiducia nella giustizia italiana e nel Ministro”, e di scendere “a testa alta”.
Per la manovra di discesa sono stati chiamati i Vigili del Fuoco, che grazie a un autoscala hanno trasportato a terra i facchini, accompagnati da cori di incitamento della folla, ormai giunta a circa 300 persone presenti, degli Usb di Piacenza, Milano, Varese, Pisa, Lodi, Pavia, Livorno, Roma, e non solo.