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I fuori sede della Cattolica “bocciano” Piacenza in uno studio per Confesercenti

Ogni dato nasconde una o più storie, raccontano una tendenza in un determinato lasso di tempo o in un particolare contesto geografico. Questo pomeriggio si è tenuto nella Sala Piana dell’Università Cattolica il convegno promosso da Confesercenti e dal Laboratorio di Economia Locale dell’Università, per presentare la ricerca “I giovani e il commercio a Piacenza”, condotta da 5 studenti: Elena Emiliani, Valeria Ferrari, Alba Messinetti, Aurora Mosca e Kleis Nuhu.

Nello studio emergono alcune critiche al “Sistema Piacenza”, e alla città stessa. I giovani interpellati, 590, vogliono una città meno noiosa e più accogliente. “Come possiamo leggere anche sui giornali – commenta Nicolò Maserati, presidente di Confesercenti Piacenza -, è un momento negativo per il commercio, il dato positivo che emerge dallo studio è che non esiste la necessità di nuovi centri commerciali, ovvero cattedrali nel deserto, un primo segnale per i nostri amministratori”.

 

 

LO STUDIO

Interessante innanzitutto il quadro generale che va dal 1995 al 2018, dove si vede distintamente come le attività commerciali stiano cambiando radicalmente: cala il commercio al dettaglio (3712 imprese nel 1995, 3037 nel 2018), e aumentano quelle legate alla ristorazione e alloggio (da 1264 a 1893). Stabili ingrosso e intermediari.

Tra spese personali, affitto e trasporti gli studenti della Cattolica spendono 434 euro al mese: 221 per il generale calderone delle spese personali, 119 per l’affitto, 94 euro per i trasporti. Da segnalare la spesa dei fuori sede al mese: 705 euro, di cui 411 di affitto.

L’Università Cattolica, grazie agli studenti, “restituisce” alla città di Piacenza ben 16 milioni di euro all’anno, tra residenti, fuori sede e pendolari, la metà circa dai soli fuori sede. Da notare come questa spesa sia aumentata considerevolmente dal 2011, quando era di “soli” 10 milioni di euro. Il 44,7% delle spese avviene ancora nei negozi di prossimità, il 36,5% nei centri commerciali.  

LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI

Le richieste degli studenti sono molto nette: una Card agevolata per scontistica (8,2 di gradimento in una scala da 1 a 10), più parcheggi (7,7), maggiore pubblicità agli eventi (7,3), più spese in marketing territoriale (7,2), più navette bus verso il centro (6,9) agevolazioni per gli affitti (6,6), la pedonalizzazione del centro nel weekend (6,4), più piste ciclabili (6,3), una progressiva pedonalizzazione (6,2), rimodulare gli orari dei negozi (6,2).

Presente anche il Prefetto Maurizio Falco, il quale ha lanciato stimoli importanti. Sintetizzando, “Per costruire un’idea di città bisogna pensare sia ai giovani che ai meno giovani, l’importante è raccontare per farvi capire in modo tale da correggere il tiro. E diffidate da chi vi chiama in causa facendovi fare la parte degli adulti, ma non è interessato a sentire la vostra opinione.

Dobbiamo essere una società che affronta il nuovo con consapevolezza e studio. Dietro ogni prodotto c’è uno scambio di idee e tradizioni, in un contesto globalizzato, dove spesso le multinazionali ci vendono il tempo con il quale tu ricevi il prodotto, a discapito del rapporto cliente-commerciante”.

Il Segretario generale di Confesercenti dott. Mauro Bussoni ha voluto porre l’attenzione sul ruolo dei piccoli commercianti, evidenziando come il 50% delle attività commerciali hanno una vita massima di 3 anni. “Occorre un tavolo di crisi per le attività, serve un meccanismo per la crescita. C’è un problema della cultura e della formazione, per sapere tenere in piedi un’attività. Un tempo i bravi commercianti erano quelli con intuito, oggi è molto più complesso”.

Sulla moneta elettronica Bussoni è favorevole, evidenziando come sia uno strumento utile a modernizzare il Paese. “Da questo punto di vista sia in arretrato. Creiamo la condizioni, poi proviamo a combattere l’evasione grazie a questo strumento, ben venga”.

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