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I sindacati contro Enel e-distribuzione: “A Piacenza condizioni di lavoro insostenibili e qualità del servizio a rischio”

“Disattesi gli impegni del 2022, aumentano disorganizzazione e carenze di personale. Enel cambi rotta”

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La situazione in Enel e-distribuzione torna a far discutere e i sindacati alzano la voce. Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil di Piacenza denunciano un peggioramento radicale delle condizioni di lavoro e gravi ripercussioni sulla qualità del servizio elettrico, a fronte di impegni aziendali presi nel 2022 e mai rispettati.

Durante la vertenza nazionale di due anni fa, l’azienda aveva assicurato che avrebbe mantenuto all’interno le attività più delicate e strategiche, evitando esternalizzazioni dannose, e che avrebbe varato un piano di assunzioni per rafforzare le squadre operative. Tra gli impegni, anche la sperimentazione di un nuovo orario sfalsato in alcune Unità Territoriali, con il coinvolgimento dei sindacati nel monitoraggio degli effetti.

Grazie all’opposizione compatta dei sindacati locali e al coordinamento con le segreterie regionali, inizialmente Piacenza era stata esclusa dalla sperimentazione. “Abbiamo sempre considerato quell’orario inefficace e pericoloso per la sicurezza. Oggi gli indicatori ci danno ragione: i risultati promessi non ci sono stati”, affermano i rappresentanti sindacali.

Nonostante le criticità della sperimentazione, Enel ha deciso di estendere il nuovo orario a tutto il territorio nazionale, senza ascoltare il parere dei lavoratori né attendere un’analisi condivisa dei risultati. E soprattutto, sottolineano i sindacati, “senza affrontare il nodo cruciale della carenza di personale”.

A Piacenza, denunciano i sindacati, questa scelta si traduce in una crescente disorganizzazione. “Le squadre operative sono spesso dimezzate, le attività diventano sempre più difficili da programmare, ferie e riposi non sono più garantiti. La reperibilità è fuori controllo e anche le attività ordinarie si trasformano in emergenze quotidiane”, spiegano. Intanto, i tanto attesi investimenti legati al PNRR rischiano di restare sulla carta.

Le conseguenze si riflettono anche sulla qualità del servizio: rallentamenti, disservizi e una rete elettrica sempre più fragile. “La sicurezza è compromessa, come già evidenziato dalle segreterie nazionali nel recente comunicato che richiamava i blackout verificatisi in diverse aree del Paese”, ricordano i sindacati.

Un’altra ferita aperta è quella del presidio di Castel San Giovanni, struttura strategica per il territorio che Enel aveva promesso di riattivare. Ma, a distanza di tempo, nulla è stato fatto. “Tutto fermo, nessun passo concreto è stato compiuto”, denunciano i rappresentanti sindacali.

I sindacati lanciano un appello alla cittadinanza e ai media locali: “È in gioco la qualità dell’energia che alimenta le nostre case, scuole e ospedali. Dietro quel servizio ci sono lavoratrici e lavoratori che operano ogni giorno, spesso in condizioni difficili. È ora di cambiare rotta e rispettare il lavoro”.

Concludono con fermezza: “Non accetteremo oltre politiche aziendali che peggiorano le condizioni operative e tradiscono gli impegni presi. Piacenza non ci sta”.

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