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Polemiche per la presentazione del libro di Francesca Totolo a Piacenza. Botta e risposta

La prevista presentazione a Piacenza del libro di Francesca Totolo, intitolato «Le vite delle donne contano», ha suscitato un acceso dibattito, coinvolgendo la madre di Pamela Mastropietro, Alessandra Verni, il Comune di Piacenza e il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Sara Soresi. Al centro della controversia, la concessione e il successivo spostamento della sala comunale destinata all’evento.
Secondo quanto riferito in una sua lettera, indirizzata alla sindaca Tarasconi, Alessandra Verni era stata informata di una presunta revoca della sala comunale già prenotata e pagata per la presentazione del libro. In questa comunicazione, la signora Verni esprime il suo sconcerto, interpretando tale azione come un tentativo di “censurare le voci delle donne italiane e immigrate uccise per mano straniera” e di “seppellire il dolore dei loro familiari e la loro richiesta di giustizia”. Ricordando il tragico omicidio di sua figlia Pamela per mano di un “clandestino nigeriano”, sottolinea come quest’ultimo non avrebbe dovuto trovarsi in Italia. A seguito del “caos creato e del polverone mediatico”, la signora Verni ha dichiarato di aver chiesto agli organizzatori di “togliere cortesemente il disturbo e di provvedere alla presentazione del libro di Francesca Totolo altrove”, al fine di evitare che il “grido delle vittime di tali mostruosità” venisse coperto da polemiche.
Il sindaco di Piacenza, Katia Tarasconi, ha risposto con una lettera alla signora Verni. Innanzitutto, ha espresso la sua vicinanza e il suo sconforto per l’omicidio di Pamela. Successivamente, ha precisato che “al momento non mi risulta sia stata ‘revocata’ la sala comunale già prenotata dagli organizzatori dell’evento”. La sindaca ha inoltre tenuto a rassicurare che “né da parte mia né da parte dell’Amministrazione comunale di Piacenza, vi è e mai vi è stata la volontà di censurare alcuna voce, in nessuna occasione”.
Ha spiegato che, trattandosi di una sala comunale, gli organizzatori, come tutti, sono tenuti a sottoscrivere il cosiddetto bollino antifascista, (in realtà un apposito modulo con cui si dichiara di essere antifascisti), e che gli uffici erano in attesa di ricevere tale modulo regolarmente sottoscritto. Il sindaco Tarasconi ha concluso ribadendo l’assenza di polemiche da parte del Comune, il quale si limiterebbe ad applicare i regolamenti vigenti nel rispetto delle norme.
Anche Sara Soresi, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia, è intervenuta sulla vicenda tramite un post su Facebook. Ha confermato che l’evento non è stato annullato e che il Comune di Piacenza non ha revocato la sala comunale, precisando che la sala era stata regolarmente concessa circa due settimane prima ed era ancora nella disponibilità degli organizzatori. Tuttavia, Soresi ha affermato che “a seguito delle polemiche sollevate dalla sinistra (Rifondazione e Alternativa per Piacenza), l’amministrazione ha iniziato a sollevare presunti cavilli burocratici, nel tentativo di fare marcia indietro sotto pressione politica. Infine, ha scritto che, per evitare che l’evento venisse trasformato in una “rissa ideologica”, la madre di Pamela aveva chiesto di spostare la presentazione in una sala privata, per rispetto della memoria della figlia e della serietà del tema trattato.
Inoltre, secondo quanto riferito dagli organizzatori, gli uffici comunali non avevano chiesto formalmente di firmare il cosiddetto bollino antifascista. Solo dopo che Rifondazione e Alternativa per Piacenza hanno sollevato polemiche sulla presentazione del libro sarebbe emersa la questione del bollino.
Qui di seguito le lettere ed il post di Sara Soresi.
Lettera aperta indirizzata al sindaco Tarasconi di Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro
Gentilissima signora sindaco Tarasconi,

Sono stata informata che la presentazione del libro “Le vite delle donne contano” di Francesca Totolo ha creato scompiglio a Piacenza, tanto da voler revocare una sala comunale già prenotata e pagata per tempo.

Non solo intravedo la volontà di censurare le voci delle donne italiane e immigrate uccise per mano straniera ma sottolineo anche il tentativo di seppellire il dolore dei loro familiari e la loro richiesta di giustizia.

La mia Pamela mi è stata strappata in modo mostruoso da un clandestino nigeriano che non avrebbe nemmeno dovuto trovarsi ancora in Italia.

Visto il caos creato e il polverone mediatico che si è sollevato, ho chiesto agli organizzatori di togliere cortesemente il disturbo e di provvedere alla presentazione del libro di Francesca Totolo altrove.

Il grido delle vittime di tali mostruosità non può e non deve essere coperto da inutili e pretestuose polemiche.

In fede,
Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro

La lettera di Katia Tarasconi
“Gentilissima signora Alessandra,
Colgo prima di tutto l’occasione di questa sua lettera per abbracciarla, sebbene a distanza: l’atroce delitto di cui è stata vittima la sua Pamela mi aveva sconvolto all’epoca e ancora oggi, solo ripensandoci, mi sconvolge esattamente come allora. Le sono vicina, ben sapendo – purtroppo – che si tratta di un dolore indelebile, di una ferita destinata a non rimarginarsi mai.
Detto questo, e ci tenevo davvero a farlo, mi consenta di precisare che al momento non mi risulta sia stata “revocata” la sala comunale già prenotata dagli organizzatori dell’evento di cui parla in programma presso la Casa delle Associazioni di Piacenza il prossimo 26 aprile.
Mi sento inoltre di rassicurarla in merito al fatto che, né da parte mia né da parte dell’Amministrazione comunale di Piacenza, vi è e mai vi è stata la volontà di censurare alcuna voce, in nessuna occasione.
Molto semplicemente, trattandosi di una sala comunale ed essendo in vigore uno specifico regolamento che ne disciplina l’utilizzo, gli organizzatori – come tutti – sono chiamati a sottoscrivere un apposito modulo. Mi è stato riferito che al momento gli uffici sono in attesa di ricevere il modulo in questione regolarmente sottoscritto; cosa che confido avvenga a breve.
Nessuna polemica da parte dell’Ente che rappresento pro-tempore, quindi, come è ovvio che sia. Gli uffici comunali si limitano ad applicare i regolamenti in vigore, adottati nel pieno rispetto delle norme.
Cordiali saluti
Katia Tarasconi
Sindaca di Piacenza”

Il post di Sara Soresi
FACCIAMO CHIAREZZA SULL’EVENTO DI DOMANI

Domani a Piacenza si terrà la presentazione del libro di Francesca Totolo «Le vite delle donne contano», alla presenza della mamma di Pamela Mastropietro.

➡️ L’evento NON è stato annullato

➡️ Il Comune di Piacenza NON ha revocato la Sala Comunale

➡️ La sala è stata regolarmente concessa circa due settimane fa ed è tuttora nella disponibilità degli organizzatori

➡️ A seguito delle polemiche sollevate dalla sinistra più estrema, l’amministrazione ha iniziato a sollevare presunti cavilli burocratici, evidentemente nel tentativo di fare marcia indietro sotto pressione politica

➡️ Per evitare che un momento di riflessione così delicato venga trasformato in una rissa ideologica, la mamma di Pamela ha chiesto agli organizzatori di spostare l’evento in una sala privata, per rispetto della memoria di sua figlia e della serietà del tema trattato. Pubblico qui sotto la sua lettera aperta.

Purtroppo, la città di Piacenza, fa una pessima figura.

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