Si avvicina il periodo estivo, fatto di vacanze al mare o in montagna. I centri educativi rappresentano un valido supporto per tutte quelle famiglie che necessitano per i più giovani un sostegno scolastico, e non solo, in attesa di settembre e dell’inizio del nuovo anno.
Quando viene a mancare questo supporto, i genitori si trovano spaesati. Esattamente come quelli del centro socio educativo Tandem, che fornisce attività formative e sportive a ragazzi dagli 11 ai 18 anni, sia nel centro sia durante il campeggio al mare. Stando a quanto riferiscono in una lettera, la Giunta avrebbe deciso di “interrompere per i prossimi tre anni il servizio di centri estivi per ragazzi di questa età”.
Il centro è convenzionato con i Servizi Sociali per 24 posti, la capienza massima è di 40 ragazzi ed è gestito da un ATI (Associazione Temporanea d’ Imprese) formata da Casa del Fanciullo, Eureka e Oltre, tramite gara d’appalto. “Ci sembra doveroso sottolineare – proseguono – come con questa decisione si mettano in difficoltà le famiglie, soprattutto considerando che i centri estivi interrotti sono quelli curati da professionisti dell’educazione che si prendevano carico di ragazzi “complessi” inseriti negli stessi tramiti accordi e progetti condivisi con Servizi Sociali cittadini.
Ci sembra che in questo caso la Giunta non mostri lungimiranza o capacità di leggere il contesto in quanto non ci sono in città altri luoghi idonei ad accogliere e far crescere i ragazzi, donando loro le attenzioni e la professionalità di cui avrebbero necessariamente bisogno.
Concludono con un appello alla Giunta stessa: “Chiediamo se non sia possibile modificare tale scelta almeno in prospettiva per i prossimi anni poiché riteniamo pericoloso abbandonare a loro stessi preadolescenti e adolescenti in una fase cosi delicata della loro crescita e in un periodo , quello dell’estate in cui i genitori sono ancora impegnati in attività lavorative e le attività di altre agenzie come le scuole e i grest parrocchiali sono ormai terminate e i pochi luoghi ricreativi ancora aperti hanno un costo elevato per molte famiglie”.
Raggiunta telefonicamente, Maria Scagnelli, responsabile del centro educativo, approfondisce: “La gara d’appalto indetta lo scorso anno ha previsto un taglio e non prevede più l’estate. Il 20 giugno quindi si tratterà dell’ultimo giorno per i ragazzi. Come Casa del Fanciullo portiamo avanti una politica di uguaglianza tra i ragazzi, perciò abbiamo deciso che non avremmo attivato il centro estivo. Questo per non dover discriminare nessuno, e non escludere i casi più delicati.
Oltre al fatto che fare un centro estivo di un certo tipo, col taglio di 24 posti del Comune, per una economia di scala si riusciva a tenere contenuti i costi per le famiglie private. Invece così, mettendo tutto completamente a carico delle famiglie i costi lievitavano leggermente”. QuotidianoPiacenzaOnline