“Dottore, ho la febbre. Cosa devo fare? Che farmaci devo assumere? A chi mi devo rivolgere?”
Gaetano Bottazzi, medico di famiglia, risponde con chiarezza alle domande più frequenti che si fanno oggi i cittadini.
Il medico di famiglia è la figura essenziale di riferimento per ognuno di noi.
Quando lo ritiene, può attivare le unità speciali di continuità assistenziale e, in accordo con loro, sa quando e per quali pazienti è importante iniziare un’eventuale terapia diversa e specifica.
“Riceviamo molte chiamate, è un virus epidemico. Il primo consiglio per il paziente che ha solo la febbre è mettersi in isolamento. Las cura è basata sul riposo. Se il paziente non vive da solo, deve cercare di isolarsi anche in quella occasione. Il paziente non presenta sintomi particolarmente gravi, a parte la febbre, che può durare diversi giorni. Tutto fa parte della sintomatologia di questa virosi. Ci sono pazienti che si sono fatti anche due settimane di febbre alta. Questo tuttavia non è motivo di complicazione nella malattia, fa parte del quadro”.
L’invito è quello di chiamare il medico di famiglia e lui valuterà il da farsi. Questa malattia prende le vie respiratorie. “Alcuni prendono polmonite, perciò il paziente fatica a respirare. La visita non da molte informazioni, ma esiste il saturimetro, che da un’indicazione dell’ossigeno presente nel sangue. Una persona sana ha 98, sotto 95 può significare che sono interessati i polmoni, sotto i 93 bisogna chiamare il medico“.
Perciò non tutti i pazienti possono essere ricoverati in Ospedale. I pazienti vengono quindi sottoposti ad un esame, i pazienti meno a rischio tornano a casa e sono mandati a casa e vengono monitorati dal medico anche telefonicamente”.
Precisa inoltre che c’è una fascia intermedia di persone con già pregresse malattie croniche, che non stanno respirando bene. “Esiste un servizio attivato dal medico, perchè ritiene che il medico deve essere visto a casa”. Qui entrano in gioco le unità specializzate domiciliari, di cui si è già parlato, che fanno un’analisi col saturimetro, e fanno un’ecografia ai polmoni”.
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