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Il Festival del Pensare Contemporaneo svela il tema 2026: “Attraversiamo”

Presentata l’edizione che accompagnerà Piacenza nel percorso verso la candidatura a Capitale europea della Cultura 2033. Delineate visione, significati e sfide dell’attraversamento - VIDEO

Sarà “Attraversiamo” il filo conduttore della prossima edizione del Festival del Pensare Contemporaneo, in programma dal 24 al 27 settembre 2026, appuntamento chiave nel cammino che accompagna Piacenza verso la candidatura a Capitale europea della Cultura 2033. Il tema verrà declinato attraverso il binomio lasciare/approdare, due movimenti che definiscono ogni passaggio significativo: il gesto di varcare una soglia, lasciando qualcosa alle spalle, e il raggiungimento di un nuovo luogo, uno stato d’animo o una consapevolezza diversa.

L’annuncio è stato dato questa mattina dai promotori e dai curatori del festival, promosso dal Comune di Piacenza e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, rappresentati rispettivamente dalla sindaca Katia Tarasconi e dal presidente Roberto Reggi. La direzione filosofica, come negli anni passati, è affidata ad Alessandro Fusacchia e ai fondatori di Tlon Andrea Colamedici e Maura Gancitano, che firmano l’impianto culturale della manifestazione.

Il tema scelto per il 2026 richiama anche la vocazione storica del territorio: già Leonardo da Vinci, nel Codice Atlantico, definiva Piacenza “terra di passo”. Dopo le edizioni dedicate a sapere/immaginare, vivere la meraviglia e alle vite svelate, il festival si concentrerà dunque sugli attraversamenti che toccano ciascuno di noi — fisici, biografici, generazionali, collettivi, geopolitici — mettendo al centro il valore del “noi”, indispensabile per affrontare sfide e trasformazioni.

Questa idea di attraversamento prende forma anche nell’immagine guida della nuova edizione: un labirinto con molte entrate e uscite, segnato da ostacoli che diventano superabili se affrontati insieme, “mano nella mano”.

Alessandro Fusacchia ha spiegato come il tema sia nato dal confronto con le scuole durante l’ultima edizione, un elemento identitario del festival fin dalla sua fondazione: «Dai laboratori sono emerse proposte dense e coraggiose. Abbiamo scelto di lavorare sull’attraversamento, una condizione che riguarda tutti: nei percorsi personali, nei passaggi generazionali e nei cambiamenti storici che viviamo. Vogliamo creare uno spazio in cui ognuno possa riconoscersi in questo movimento condiviso».

Per Andrea Colamedici e Maura Gancitano, il punto focale è la dimensione collettiva: «Il tema dell’attraversamento ci costringe a recuperare il senso del “noi”, spesso smarrito. Siamo bravissimi a diagnosticare ciò che non funziona, ma senza l’“ottimismo della volontà” rischiamo di cadere in un culto dell’impotenza. Attraversare significa invece scegliere un approdo e muoversi verso di esso».

La sindaca Katia Tarasconi ha collegato il tema al percorso di candidatura europea: «Il festival ha mostrato di saper coinvolgere la città con visioni internazionali e contenuti di grande profondità. L’attraversamento esprime perfettamente quel desiderio di incontro, apertura e identità condivisa che è anche la sfida dell’Europa: pace, stabilità economica, inclusione, multiculturalità».

Il presidente della Fondazione, Roberto Reggi, ha sottolineato il valore trasformativo della manifestazione: «Piacenza sta superando l’autopercezione di territorio periferico. Vogliamo costruire una città vivibile e sostenibile, ma al tempo stesso rilevante e attrattiva. Come ogni attraversamento, serve coraggio e serve farlo insieme. Per questo invito istituzioni, imprese, associazioni e cittadini a partecipare come sponsor, volontari, portatori di idee».

All’incontro erano presenti anche Mario Magnelli, presidente del Comitato promotore, e Cristina Ferrari, direttrice della Fondazione Teatri, ente organizzatore della manifestazione.

Il viaggio verso il 2026, e verso il 2033, è ufficialmente iniziato. Piacenza si prepara ad attraversare nuove soglie, con uno sguardo collettivo e una visione sempre più aperta al mondo.

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