Il turismo in Emilia Romagna continua a macinare risultati positivi, trainato in particolare dalle località balneari romagnole (+8,3% e +7,8%) ma non solo: funzionano bene anche località collinari e appenniniche (+12,7% e +2,2% gli arrivi; +12,8% e +10% le presenze), le città d’arte (+8,6% gli arrivi, +13,3% le presenze) e le località termali (+8,7% e +11,1%). Purtroppo però i dati ci confermano la crisi di Piacenza ed alcune difficoltà (seppure in maniera minore e differente) di Parma e Reggio Emilia, tre province che sono tra l’altro consorziate attraverso l’ente di promozione turistica Destinazione Emilia, guidata dall’assessore piacentino Simone Fornasari, che ne è presidente.
La provincia di Piacenza
La provincia di Piacenza ha registrato un calo del 3,5% nel numero totale di turisti rispetto al 2023. Si è verificata una diminuzione del 5,2% nei pernottamenti totali rispetto al 2023. I turisti stranieri a Piacenza sono diminuiti del 4,8% rispetto al 2023. Allo stesso modo l’area dell’Appennino Piacentino ha subito un calo significativo, con una diminuzione del 8,4% nei turisti e del 17,0% nei pernottamenti rispetto al 2023.
Ad andare bene invece sono stati i comuni collinari con 20.577 turisti e 42.113 pernottamenti, pari ad un aumento dei turisti del 19,3% e dei pernottamenti del 10,9% rispetto al 2023.
La città di Piacenza ha registrato un calo del 5,2% nei turisti e del 6,6% nei pernottamenti rispetto al 2023. Questo dato conferma una debolezza anche nel capoluogo. Si evidenzia un calo significativo nei pernottamenti negli esercizi alberghieri, sintomo di come le strutture ricettive tradizionali abbiano sofferto particolarmente.
Le città d’arte dell’Emilia-Romagna hanno visto un incremento dell’8,6% negli arrivi e del 13,3% nelle presenze di turisti stranieri ma Piacenza non sembra aver beneficiato di questo flusso.
Mentre nella Riviera romagnola le località balneari attirano un elevato numero di turisti e pernottamenti durante la stagione estiva, Piacenza deve puntare su altre forme di attrattività per competere, come il turismo enogastronomico, culturale, e naturalistico (a questo proposito leggi le proposte di Confcommercio Piacenza). I dati mostrano che nel mese di luglio i turisti a Piacenza sono 13.182.
La nostra provincia pur non essendo una destinazione marittima, presenta un quadro variegato con alcune criticità e aree di crescita. C’è necessità di strategie mirate per rilanciare il settore, puntando su la destagionalizzazione del turismo, la promozione di itinerari enogastronomici, culturali, religiosi che valorizzino le potenzialità di Piacenza. Bisogna porre in atto collaborazioni più incisive tra enti pubblici e privati, fondamentali per sviluppare un’offerta turistica competitiva e attrattiva.