Consueto appuntamento con il direttore generale dell’Ausl di Piacenza per fare il punto della situazione Covid nella nostra provincia. Quello che emerge è un bilancio in chiaroscuro con alcuni miglioramenti numerici ma anche con criticità che si acquiscono, dall’aumento di casi nelle residenze per anziani alla mancanza di vaccini.
I numeri assoluti dei nuovi positivi sono in calo rispetto alla scorsa settimana e (nella settimana dall’11 al 17 gennaio) si attestano su 729 facendo segnare un -16% (erano 872). Il numero di nuovi positivi ogni mille abitanti risulta essere del 2,5, pari a quello regionale e più alto rispetto a Lombardia (1,3) e Italia (1,7), un dato però che si può spiegare con l’alto numero di tamponi che vengono fatti in Emilia Romagna e nella nostra provincia (in totale sono stati 12.740). E’ dunque più corretto guardare il rapporto fra tamponi effettuati e nuovi positivi che conferma un calo del 2,5%. La scorsa settimana era 12,1% e questa settimana è del 9,6% (che diventa del 5,7% includendo anche i tamponi antigenici). Come già nelle settimane precedenti sono più i sintomatici (60%) degli asintomatici (40%).
Dalle tabelle dell’Ausl risulta invece evidente un forte incremento di casi nelle strutture protette, le CRA, dove sono risultati positivi 58 ospiti (32 sintomatici) e 23 operatori (la settimana precedente erano rispettivamente 19 e 18), il che vuol dire che nei ricoveri si registra l’11,1% del totale dei nuovi positivi.
Resta alto il tasso di positività in alcuni comuni della provincia ed in particolare nelle zone montane di Morfasso e Bobbio e poi Zerba e Farini d’Olmo, Pianello.
La fascia d’età più colpita è quella fra i 41 ed i 64 anni (32%) seguita dalla fascia 18-40 (22%).
In totale le persone in isolamento o quarantena sono 2.721 in aumento rispetto alla settimana scorsa (2.606).
Passando al monitoraggio delle scuole i nuovi casi sono in totale 36 e le classi coinvolte 29 così suddivise: Nidi d’infanzia (+8 classi)
Scuole primarie (+15 classi)
Scuole secondarie I grado (+6 classi).
Le classi in cui sono stati documentati contagi interni sono 5 (per un totale di 116).
In netto calo il numero di accessi al pronto soccorso da parte di casi “simil-Covid”: la media è stata di 14 al giorno. Stabili i ricoveri Covid (240 il 17 gennaio 2021 contro i 716 del 31 marzo 2020).
Alla data del 17 gennaio i pazienti ricoverati in terapia intensiva erano 12 mentre quelli in Utir erano 6.
Il dato peggiore resta quello dei decessi che sono purtroppo in costante aumento nelle ultime settimane e hanno toccato quota 45 (uno in più della settimana precedente).
Non sono purtroppo buone le notizie che arrivano sul fronte vaccinazioni dove, nonostante i vari proclami dei primi giorni, purtroppo non si riesce a rispettare la tabella di marcia e non per colpa dell’Ausl ma per la mancanza di vaccini causati dalla decisione dell’azienda fornitrice di tagliare temporaneamente le forniture (del 29-30%) e la conseguente redistribuzione su scala nazionale delle dosi disponibili.
Di conseguenza, nonostante l’apertura del punto secondo punto vaccinazione presso l’ex arsenale di viale Malta dalle 681 vaccinazioni del 13 gennaio si è precipitati alle 250 programmate oggi.
Come ha spiegato il direttore generale Luca Baldino le dosi attese (3.300) non sono arrivate e domani ne dovrebbero essere consegnate solo 1.100. Si è dunque deciso di interrompere le nuove vaccinazioni che verranno effettuate provvisoriamente solo nelle CRA mentre tutte le dosi rimanenti serviranno per il richiamo che deve necessariamente avvenire in una finestra prefissata (21 giorni).
In futuro è prevista, per la fase di vaccinazione di massa, l’apertura di punti a di Castel San Giovanni nel Pala Castello), Fiorenzuola, Bettola e Bobbio, sperando che arrivino le dosi necessarie.