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    In Emilia Romagna sempre più giovani scelgono l’agricoltura

    L’agricoltura è l’unico settore in Emilia Romagna con un trend di crescita delle aziende. È quanto comunica Coldiretti Giovani Impresa in occasione della presentazione avvenuta questa mattina in regione con l’intervento dell’assessore regionale alle Politiche europee e alla scuola, Patrizio Bianchi, del piano regionale di Attuazione Garanzia Giovani che si inserisce nel “Patto per il Lavoro Giovani Più” firmato il 12 novembre scorso dalla Regione Emilia Romagna con le parti sociali, tra cui Coldiretti. In Emilia Romagna, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere, le imprese condotte da under 35 a settembre scorso erano cresciute del 3,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017, risultando l’unico settore in crescita a fronte di una riduzione del 3,3 per cento delle aziende giovanili emiliano romagnole.

    A fronte di una disoccupazione giovanile diffusa – afferma Coldiretti Emilia Romagna – il settore agricolo continua invece a richiamare giovani, come testimoniano negli ultimi sette anni la crescita a livello nazionale del 14,5 per cento delle iscrizioni alla facoltà di Agraria, contro un calo del 6,8 per cento degli universitari, secondo un’analisi di Coldiretti sulla base dei dati dell’Anvur, l’Istituto nazionale per la valutazione della ricerca scientifica e dell’università italiana”.

    L’incremento delle imprese giovanili in agricoltura – rileva Coldiretti regionale – va in controtendenza anche rispetto al calo generalizzato delle aziende agricole e sta rivoluzionando il lavoro in campagna dove il 70 per cento delle aziende guidate da giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriturismi, dalla cura del verde in parchi e giardini alla produzione di energie rinnovabili. Il risultato – continua Coldiretti Emilia Romagna – è che le aziende agricole guidate da giovani, secondo rilevazioni Coldiretti, possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento della media, un fatturato più elevato del 75 per cento e il 50 per cento di occupati in più.

    “La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – ha detto il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Andrea Degli Esposti – conferma che il settore primario è capace di offrire e creare nuove opportunità occupazionali e di crescita professionale, sia per chi vuole mettere alla prova le sue capacità imprenditoriali, sia per chi vuole trovare un’occupazione anche temporanea per fare un’esperienza di lavoro a contatto con la natura. Per questo Coldiretti Giovani impresa Emilia Romagna in questi giorni sta svolgendo una serie di incontri sul territorio per conoscere le esigenze dei giovani nelle proprie aziende e nei propri territori al fine di individuare interventi, soprattutto sul piano formativo, per sostenere ancora di più la presenza giovanile nel settore agricolo”.

    Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita accanto al numero crescente di quanti hanno scelto di raccogliere il testimone dei genitori, la vera novità rispetto al passato – continua Coldiretti Emilia Romagna – sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione. Secondo una analisi della Coldiretti/Ixè, tra queste new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima.

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