Non potrà dare risposte definitive, ma capire quanti incidenti ci sono stati in Italia in un anno può raccontare che tipo di guidatori sono gli italiani e la qualità delle nostre strade. E può sfatare parecchi miti. Una recente indagine de Il Sole 24 Ore commissionata all’Istat rivela infatti che non necessariamente in città metropolitane come Roma o Napoli, per antonomasia città caotiche, si è sempre in coda dal carrozziere.
Osservando i dati del 2016, emerge che i comuni con un tasso di incidenti superiore alla media (0,299 ogni 100 abitanti,ndr) disegnano sulla mappa il tracciato dell’autostrada A1 da Milano a Bologna e quindi verso Firenze. Per non parlare dell’A14 nel tratto che dal capoluogo emiliano scende verso la riviera romagnola. Sembra lecito inferire che l’incidentalità in questi territori abbia più a che fare con il passaggio dell’Autosole e dell’Adriatica che con la viabilità ordinaria, invece la città di Genova risulta la più gravata da constatazioni amichevoli (0,72 per 100 abitanti). Ovvero quasi un genovese su 100 ha subito sinistri nel periodo preso in esame. Seguono “a ruota” Firenze con 0,69 e Milano con 0,66. Roma e Napoli registrano rispettivamente lo 0,46 e 0,24, con la città partenopea addirittura sotto la media nazionale.
E Piacenza? 543 persone con la macchina in panne nel 2016, quasi due incidenti al giorno e un tasso dello 0,53. Più di Roma. Il Comune di San Pietro in Cerro invece, che registra 917 abitanti (fonte 2014), registra un tasso dello 0,81, quasi un abitante su 100. Comune virtuoso Bettola, dove lo 0,03 mostra che le carrozzerie del paese hanno poco lavoro.
Siamo comunque tra più incidentati in Regione: i cugini di Parma mostrano dati leggermente inferiori (0,47 su 100 abitanti), così come Bologna (0,49), Ferrara (0,45), Ravenna (0,51) e Reggio Emilia (0,50) mentre veniamo superati di poco da Forlì (0,54), da Modena (0,59) e staccati da Rimini (0,68, tra i più alti d’Italia).